Sanremo 2021: ecco perchè hanno vinto i Maneskin, l’analisi della 71° edizione

I Maneskin vincono la 71° Edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. È stato un festival diverso, segnato anch’esso dall’emergenza sanitaria che da un anno ormai stiamo attraversando e che ha modificato quasi tutto l’assetto della kermesse canora con le ormai famose “75 pagine di protocollo”. Rispetto allo scorso anno si è sicuramente visto un calo di qualità nei brani in concorso e comunque, organizzazione impeccabile della Rai a parte, qualche problema c’è stato sicuramente. Non è stato facile per Amadeus e Fiorello portare avanti uno show di questa portata senza pubblico il quale quest’ultimo rappresenta una parte fondamentale perchè fa percepire il clima che si vive dentro l’Ariston ma sono riusciti a portare tutto a bordo e… potevano farlo solo loro!

Perchè hanno vinto i Maneskin ?

Il Festival della Canzone Italiana da qualche anno ormai, sembra non rispecchiare le vecchie edizioni nella scelta dei vincitori ma forse un motivo c’è ed è anche plausibile. L’obiettivo è sicuramente quello di “internazionalizzare” il festival, cercando di metterlo sullo stesso piano di tutti gli altri festival europei che hanno sicuramente un’alta visibilità nel panorama musicale, seguendo (non sempre) gli stili che più piacciono, cercando di coinvolgere i giovanissimi che ormai preferiscono altro. Tuttavia c’è un altro scoglio da superare e che l’Italia non riesce a farlo da ormai 30 anni, stiamo parlando dell’Eurovision Song Contest! Ebbene si, l’ultima vittoria italiana risale al 1990 quando a Zagabria vinse Toto Cutugno con il brano “Insieme 1992” e sicuramente quello per l’epoca era un pezzo che poteva andare benissimo.

E adesso ? I Maneskin hanno vinto la 71° edizione e sicuramente lo hanno meritato, al di la dei gusti musicali, questi ragazzi oltre ad essere arrivati secondi ad X-factor (giuducati peraltro da Fedez, arrivato secondo insieme a loro) hanno affrontato la famosa gavetta cantando e suonando anche per strada come facevano le band degli anni 60/70. E poi “Zitti e buoni” non sarà sicuramente un pezzo dei Gun’s Roses ma di certo spacca (come si dice in gergo) e un po’ di sano rock non ha sicuramente sconvolto nessuno, anzi. Adesso però per la band romana viene il difficile, scontrarsi con gli altri omologhi europei, che fosse la volta giusta ? vedremo!

Gli altri cantanti i gara

Alla fine tutti hanno avuto quello che volevano, la giuria demoscopica, l’orchestra, la sala stampa e il televoto che anche questa volta ha giocato un ruolo fondamentale nella scelta del vincitore. Ma vediamo il resto dei cantanti:

  • Francesca Michielin e Fedez con “Chiamami per nome”

(coppia musicale ormai consolidata quella tra Francesca Michielin e Fedez che a parte la striscia di stoffa incomprensibile tra i due microfoni e qualche outfit così così, hanno portato un pezzo interessante che nella classifica radiofonica si piazza già al terzo posto)

  • 3. Ermal Meta

(Bravo Ermal, sempre sobrio e sicuramente ha mostrato ancora una volta le sue doti di cantautore con un testo dolcissimo, un testo che tutti vorrebbero avere ricevuto come dedica: “Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro
E mi allunghi la vita inconsapevolmente Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente”. Peccato per l’arrangiamento che forse era carente in qualche cosa.)

  • 4. Colapesce e Dimartino

(La Siclia anche quest’anno testimone sul palco dell’Ariston con questi due bravi ragazzi che durante la serata delle cover hanno fatto emozionare tutti con “Povera Patria” del leggendario Franco Battiato del quale è stato ascoltato un estratto della sua voce parlata. E comunque il loro brano in gara adesso è primo nelle top ten radiofoniche. Bravi!)

  • 5. Irama

(Per quelli che non lo conoscono personalmente, Irama è un ragazzo dal cuore d’oro, gentilissimo ed educato con una bella testa e un bel modo di fare musica. Sicuramente penalizzato da quanto accadutogli, poteva posizionarsi sul podio tranquillamente e al di la di tutto, in radio va forte)

  • 6. Willie Peyote

(Bravo Willie, un premio per la critica strameritato e non scontato o banale, il pezzo ha dato la giusta carica e in questo periodo ci vuole. Il mondo della musica deve far sentire la voce di chi ha difficoltà a portare il pane a casa)

  • 7. Annalisa

(Che voce Annalisa e che brano interessantissimo, certo, i suoi outfit vedo non vedo sicuramente non sono passati inosservati ma lei è bella, affascinante e con una bella vocalità che ha sfoggiato tutte le sere senza esclusione di colpi.)

  • 8. Madame

(Come prima volta non c’è male, piace a molti specialmente nel mondo social e si è visto, il personaggio c’è e il brano non era male ma seppur questo sia stato il festival dei “giovani”, questi devono gareggiare nella categoria apposita)

  • 9. Orietta Berti

(Che gli vogliamo dire a Orietta ? Simpatica, dolce e buona, Orietta è probabilmente la vincitrice morale della kermesse sotto tutti i punti di vista. Le sue non sono state gaffe ma l’ingenua bontà che la accompagna de sempre e poi signore e signori che voce! In un festival segnato dall’utilizzo spropositato dell’auto-tune lei non ha avuto rivali)

  • 10. Arisa

(Questa volta Arisa non ha fatto centro, ha portato un pezzo sicuramente eccezionale sotto tutti i punti di vista ma lei non era convinta al 100% e si è visto, peccato! Ovviamente Arisa rimane unica)

  • 11. La Rappresentante di Lista

(Outfit in pieno stile anni 80 ma con una voce che ancora risuona tra le vie di Sanremo, la Rappresentante di Lista ha fatto centro e sicuramente viene voglia di riascoltarla in macchina a tutto volume durante un viaggio spensierato magari con la persona amata accanto)

  • 12. Extraliscio feat. Davide Toffolo dei “Tre ragazzi morti”

(Ma che bravi! Simpatia, estro e anche ottima musica portata sul palco da questa banda di “scienziati pazzi” che fanno ballare e divertire)

  • 13. Lo Stato Sociale

(Scapestrati e discoli come non mai, questa volta la denuncia sociale de Lo Stato Sociale forse non è piaciuta tanto e probabilmente tutti se lo aspettavano risultando così scontati e prevedibili però lo show è stato bello specialemente durante la serata delle cover)

  • 14. Noemi

(La tigre rossa ha portato sul palco una nuova Noemi, matura consapevole del suo talento e della sua graffiante voce che si incastonava perfettamente tra le note della sua “Glicine” che sicuramente meritava di più di questo 14° posto)

  • 15. Malika Ayane

(Finalmente Malika ha portato un pezzo che mette tutti d’accordo sia dal punto di vista musicale che dagli outfit indossati. Ricorda qualche celebre cantante degli anni 80/90 e sicuramente non ha sbagliato sul palco)

  • 16. Fulminacci

(Un pezzo carino, “Santa Marinella” non è male ma ancora manca qualcosa per entrare tra i big)

  • 17. Max Gazzè

(Max, caro Max, quanto sei adorabile e ingegnoso, peccato che non ti capiscono! Questo “Farmacista” aveva una medicina per tutti peccato che non hanno voluto sentire il consiglio del medico. Peccato! Comunque il primo travestimento era davvero top)

  • 18. Fasma

(Qua c’è da fermarsi un attimo. Si per capire il motivo di tutto questo stramaledetto auto-tune nel microfono. La purezza della voce è tutto, basta strani effetti per modificare la voce. Ostinarsi certe volte non premia ed ecco il risultato)

  • 19. Gaia

(Brava Gaia ma dopo “Amici”, non per forza bisogna vincere il Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Bello sapere di essere diretta dal marito che in questo caso è Orange)

  • 20. Coma_Cose

(Belli, belli assieme che sguardi, l’amore in questo festival è stato molto presente però forse il duo non ha convinto sotto altri aspetti. Andrà meglio la prossima volta)

  • 21. Ghemon

(Cambio di look per Ghemon, avvocato penalista per chi non lo sapesse, Gianluca ha fatto ballare e divertire tutti con questo stile anni 80 che non è dispiaviuto. Peccato per la classifica finale)

  • 22. Francesco Renga

(Ancora qualcuno si chiede cosa ci facesse Renga al Festival. Non per la sua eccezionale carriera ma perchè non è sembrato proprio a suo agio ne con il pezzo ne all’interno del contesto del festival. Ci saranno stati piccoli intoppi tecnici ma un big con la sua esperienza non può sbagliare)

  • 23. Gio Evan

(Si piazza al 23° posto della classifica finale del festival e nel medesimo posto nelle classifiche radiofoniche dei brani più suonati del festival. Nulla da aggiungere)

  • 24. Bugo

(C’era voglia di riscatto in Christian ma anche se il pezzo può risultare gradevole, cantato da lui proprio no. Stonature durante tutte le serate del festival ma una cosa è certa, la sua notorietà è aumentata)

  • 25. Aiello

(Tante aspettative su Aiello che però non ha convinto sotto nessun punto di vista. La canzone non è male ma non bisogna concentrarsi sul solo aspetto esteriore o puntare tutto sulla “figaggine”, a Sanremo serve ben poco se poi non sai controllare la voce urlando (nel vero senso della parola) IBUPROFENEEEEEE! Calma e sangue freddo, anche perchè non collimava con quello che ha scritto nel testo)

  • 26. Random

(È giovane e sicuramente anche lui non doveva entrare nella categoria Big perchè lo scivolone è dietro l’angolo a Sanremo. Purtroppo è tutto da rifare… tutto! Però una cosa è certa, quel “Grazie Dio” al termine della sua esibizione durante la serata finale ha commosso tutti, nulla da aggiungere!)

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