Arcidiocesi di Palermo: morti due sacerdoti a causa del Coronavirus
“……. è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; ….(2 Tm 4,6-8). Sono tanti in Italia, i sacerdoti e i religiosi morti a causa del corona virus nello svolgimento ordinario del proprio ministero.
In questi giorni è Palermo che si stringe attorno alla comunità ecclesiale e piange la scomparsa di due sacerdoti padre Girolamo Casella e padre Gerardo Garofalo. Tanti i messaggi di cordoglio sui social, di coloro che li ricordano come due uomini di Dio, vicini agli ultimi e ai più bisognosi.
Padre Casella era stato ordinato sacerdote lo scorso 24 settembre 2020, per l’imposizione delle mani del vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, che ha vissuto mesi fa la malattia da corona virus. Diacono, poi sacerdote dei Servi dei poveri del Beato Giacomo Cusimano, padre Calogero Casella insegnava religione all’istituto Lombardo Radice di Palermo. La notizia del suo decesso, diffusa sui social dall’arcidiocesi, è stata accolta con commozione da quanti lo conoscevano, in particolare alla Kalsa.
Oltre a padre Girolamo, venerdì si è spento anche padre Gerardo Garofalo (77 anni) che, come padre Girolamo, trascorreva gran parte delle sue giornate al Boccone del povero di via Pindemonte. Anche lui, con un quadro clinico già delicato, era stato ricoverato all’ospedale civico, dove i medici, nonostante gli sforzi, non sono riusciti a strapparlo alla morte. Un momento tragico e straziante che ci fa ancora una volta toccare con mano la nostra fragilità e vulnerabilità. Una Chiesa che vive con dolore e sul proprio corpo questo momento difficile sacrificando le proprie membra, pur di stare accanto a coloro che soffrono e che in questo momento hanno bisogno di sentire calore e presenza.
I due sacerdoti palermitani sono stati punti di riferimento per tanti uomini, donne e giovani della chiesa Palermitana. Vogliamo ricordarli così, come Papa Francesco definisce gli eroi di questo momento, “ testimoni della porta accanto, compagni esemplari di viaggio fino a donare la propria vita”. Siamo certi che da lassù continueranno a guidarci e ad accendere quel fuoco evangelico che per loro e’ stato ragione della loro vita.