Il 2020 è l’anno peggiore della storia ? No! Ecco cosa è successo nel 536 d.c.
Questo 2020 sembrava essere iniziato nel migliore dei modi ma poi, purtroppo, come ben sappiamo qualcosa è andato storto. Dalla fine di febbraio infatti, l’intero pianeta è flagellato da questa pandemia causata dal Coronavirus che non sta risparmiando davvero nessuno, anzi continua la sua ascesa e continua a seminare morte. L’uomo però nel corso dei secoli ha imparato (o quasi) a convivere con epidemie che hanno decimato, in certi casi, anche intere popolazioni o anche a causa di fenomeni naturali. Ma il 2020 è davvero l’anno peggiore della storia del mondo ?
Lo studio a Harvard
Per alcuni si ma per la storia no! Non stiamo parlando degli anni delle due guerre mondiali o l’anno dell’eruzione del Vesuvio o ancora quello dei terremoti, stiamo parlando del 536 d.c. Ma perché quest’ultimo viene etichettato come l’anno peggiore di sempre ? A rivelare quanto accaduto è Michael McCormick, un archeologo dell’Università di Harvard che qualche anno fa ha pubblicato uno studio su “Antiquity”, dove si parla appunto di questo infausto anno. Cosa successe realmente ?
Freddo anomalo, siccità e morte
Nel 536 d.c. l’imperatore bizantino, Giustiniano il Grande era al potere e proprio in quell’anno, una sorta di strana foschia avvolse tutti i cieli europei, asiatici e nel Medio Oriente e la durata fu davvero lunga, più di un anno secondo i cronisti dell’epoca. Questo fu però il primo di una lunga serie di catastrofi, disgrazie e calamità, infatti dal punto di vista climatico le temperature ebbero un calo termico incredibile, tanto che in Cina nevicò in piena estate e così in diverse parti della terra iniziarono carestie, fame, siccità e freddo anomalo. Sempre nell’Impero Bizantino, avvenne la cosiddetta “Peste di Giustiniano”, ossia una pandemia di peste che imperversò nell’impero con maggiore forza a Costantinopoli. E se non bastasse, in quel periodo erano in corso diverse eruzioni vulcaniche, che di fatto creavano gravi disagi ai popoli di quell’epoca, inermi e con la totale assenza di mezzi di soccorso.
A proposito di vulcani
Ovviamente non finisce qui. A far da padroni in quell’anno sono stati i vulcani, in Islanda ad esempio le polveri vulcaniche crearono problemi anche al raccolto e alle popolazioni e poi in Indonesia, il Krakatoa seminò morte e distruzione a causa delle sue violente eruzioni. Stessa sorte anche nelle americhe, dove alcune popolazioni indigene migrarono o addirittura scomparirono. Insomma, lo sguardo al passato ci indica la strada da perseguire oggi in questo periodo di pandemia: indossare la mascherina, lavare e sanificare le mani spesso, distanziarsi e avere un po’ di buon senso evitando di assembrarsi rimanendo quanto più possibile a casa. Possiamo superare questo periodo, dipende solo da noi!