Arriva dal MIT SprayableTech, la vernice da toccare
Quanto sta cambiando la nostra quotidianità se rapportata all’evoluzione tecnologica? Smartphone, tablet e altri dispositivi sono ormai capaci di interagire con l’organismo architettonico con una velocità evolutiva che ci stupisce continuamente.
Oggi fa il suo ingresso nel panorama internazionale l’invenzione di un gruppo di ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT che ha ideato SprayableTech, vera fucina di idee che ci dice chiaramente come sarà la tecnologia ad adattarsi al mondo in cui viviamo e non il contrario.
Al Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) hanno infatti messo a punto una vernice spray capace di trasformarsi in un sensore. In sostanza si potrà dipingere una superficie e quella risponderà a un determinato comando: il sistema, che utilizza l’aerografo di inchiostri funzionali, consente vari display, come divani interattivi con sensori incorporati per controllare il televisore e sensori per regolare l’illuminazione e la temperatura attraverso le pareti.
Le primissime applicazioni sono degli stencil dipinti sui muri che, attivati con un semplice tocco oppure sfiorati controllano la luce della stanza, suonano una musica o attivano uno schermo. Che dire poi del poggia braccio, trasformato in un comando per far scorrere le foto con uno swipe come se fosse lo schermo di un tablet. Si tratta di una tecnologia che può entrare in concorrenza con i comandi vocali degli home assistant che si sono diffusi negli ultimi anni.
E gli sviluppi possibili, ovviamente, sono tutti da immaginare. E non sono solo tra le mura domestiche, in quanto la vernice è resistente anche all’aperto, caratteristica che apre molte strade nel mondo delle smart city come per le architetture interattive.
E non è tutto, perché il team del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT guarda ad un’altra frontiera e ad altre sterminate possibilità. “In futuro, miriamo a collaborare con artisti e architetti di graffiti per esplorare il potenziale futuro di interfacce utente su larga scala per consentire Internet delle cose per città intelligenti e case interattive”, afferma Michael Wessely.