Roma, bimbo disabile fuori dal catechismo: “La chiesa non è un parcheggio”

Compito della chiesa è prendersi cura di tutti, nulla può impedire l incontro con Cristo ! Nessun limite fisico o psichico, ammonisce Papa Francesco.
Più volte Papa Francesco ha usato queste parole ricordando che la Parrocchia deve essere luogo di incontro e annuncio per tutti, casa accogliente che include i più fragili rendendoli protagonisti nel cammino della fede.
Eppure Luca, 9 anni, su una carrozzina perché affetto da distrofia muscolare, si trova a non essere accettato al corso di Catechismo in una parrocchia romana. La testimonianza della mamma di Luca, suscita indignazione e sgomento. La donna racconta infatti di essersi recata con il marito e il figlio in una parrocchia in zona Aurelia, per iscrivere il figlio al catechismo. Nessun problema finché il parroco non si è accorto che il bambino è portatore di disabilità.  A quel punto il parroco ha avanzato una serie di pretesti o pseudo spiegazioni per escludere la famiglia dal catechismo: prima ha risposto infatti che le aule sono troppo piccole e che condizione del bambino suscita una responsabilità che la parrocchia non può assuersi e poi, ha aggiunto “La chiesa non è un centro di riabilitazione, né un parcheggio per bambini con disabilità per le mamme che cercano un’ora di svago o che pensano solo ad organizzare la festa della fine del corso”.
Queste le parole che Maria Pia, la mamma del bambino, si è sentita dire, e che ha raccontato a Repubblica. Fino ad oggi nessuna mediazione è stata possibile con questa chiesa, ma ora sembrano aprirsi delle possibilità, infatti il responsabile della chiesa ha affermato che si sta lavorando per cercare una soluzione. La mamma aggiunge che la carrozzina di Luca è elettrica e ciò lo rende capace di spostarsi autonomamente, come fa a scuola e in altri luoghi dove è inserito senza problemi.
“Mio figlio è stato offeso nella sua dignità, per la prima volta in dieci anni ci siamo sentiti diversi”.
E questo è accaduto proprio nel luogo che dovrebe abbracciare ogni persona, ogni famiglia e ogni condizione di sofferenza.  Dovremmo ricordare al sacerdote che ha risposto che è troppo impegnativo , accettare un bambino disabile al corso di catechismo, che Nessun Anima è disabile ..
Le persone con disabilità sono segno di contraddizione : incarnano il dolore, evocano la fragilità e il limite della condizione umana. Eppure con il loro esserci affermano il mistero della vita e il valore della persona, al di là di ogni determinazione di funzionalità e di efficienza …

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