Pallanuoto, Pierluigi Formiconi alla guida del TeLiMar

Sarà Pierluigi Formiconi a guidare il TeLiMar verso l’obiettivo salvezza in questo complicato Campionato Nazionale di Pallanuoto Maschile di Serie A1, arrivato quasi al giro di boa.

Il tecnico romano ha, infatti, raccolto la sfida del Presidente del Club dell’Addaura, Marcello Giliberti, costretto sabato scorso, dopo la sconfitta contro il Posillipo, alla difficile decisione di esonerare il coach Ivano Quartuccio, che aveva abilmente traghettato il team verso la storica promozione dello scorso giugno.

La squadra palermitana si era fatta notare ad inizio stagione come una delle matricole più promettenti, salvo poi non riuscire ad esprimere completamente il potenziale dei singoli giocatori di spessore, con i quali era stata costruita per riuscire a tenersi stretta la massima categoria, che mancava dal capoluogo siciliano da 13 anni.

Recuperare terreno rispetto alle dirette concorrenti nelle 14 giornate rimaste da giocare, per riuscire ad evitare la zona play-out, sarà ciò su cui dovrà focalizzarsi l’esperto tecnico romano, che ha nel suo palmares 2 Ori Mondiali, 4 Europei ed il Titolo Olimpico ad Atene 2004, oltre a due Argenti ai Mondiali di Barcellona 2003 e agli Europei di Budapest 2001, tutti conquistati sulla panchina del Setterosa.

Da allenatore di club, invece, Formiconi oltre ad avere gestito per tanti anni in ambito maschile la panchina di Lazio e Recco, ha ottenuto lo scudetto sempre nel Campionato Maschile con la A.S. Roma, mentre nel Campionato Femminile con l’Orizzonte Catania ha conquistato 4 scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa LEN.

Pierluigi Formiconi, Allenatore TeLiMar: «Sono lieto di essere stato contattato dal Presidente Giliberti, che mi ha affidato la prima squadra della Società TeLiMar in questo difficile momento. Posso serenamente affermare che, abbracciando questa sfida, darò tutto il mio apporto tecnico e di esperienza per cercare di garantire la permanenza della squadra in Serie A1, categoria che compete alla società ed alla città di Palermo».

Marcello Giliberti, Presidente TeLiMar: «L’esonero del nostro appassionato tecnico Ivano Quartuccio, che ci aveva portato in A1 e che ringrazio per il grande impegno che ha profuso sinora nella gestione della prima squadra, è stata una scelta che mi è costata tantissimo. Ivano, punto di forza della nostra intera attività pallanotistica, continuerà ad operare in seno al nostro importante settore giovanile, di cui è sempre stato il nostro punto fermo. Tuttavia, non ho potuto fare diversamente perché la squadra, ancora una volta, nello scontro diretto contro il Posillipo che doveva essere la partita della svolta, ha dimostrato straordinari limiti, sia nel gioco di squadra, che a livello di ogni singole individualità, tenuto conto che l’unico a fornire una prestazione accettabile è stato il nostro portiere William Washburn. Sabato sera stessa, dopo la dolorosa decisione, mi sono messo sul mercato, contattando esclusivamente allenatori di prima fascia, in considerazione del fatto che questa spinosa situazione non poteva essere approcciata, per essere risolta, in maniera diversa. Dopo un accordo già definito con Carlo Silipo, che abbiamo dovuto di comune accordo annullare a causa di sopraggiunti problemi di salute della madre, ho avuto un articolato contatto con Pierluigi Formiconi, una vera icona nel mondo della pallanuoto, che ha raccolto immediatamente la sfida che gli ho proposto, decidendo in poche ore il suo trasferimento qui a Palermo. Non lo conoscevo personalmente, ma dai ripetuti confronti avuti con lui nelle ultime 16 ore per strutturare l’immediato – arriverà già domani qui a Palermo – mi sono reso conto che è un professionista serio, appassionato, motivato, operativo, lucido ed anche una piacevolissima persona. Penso sia l’uomo giusto per uscire da questa – per me penosa – situazione, avendo strutturato una squadra completa, ingaggiando tanti giocatori di alto livello, che però, complici anche una sfilza di accadimenti infelici, ha giocato stabilmente male e raccolto – per come è giusto che sia – proporzionalmente alla scadente qualità di gioco che ha espresso. Una intera città ci segue e ci sostiene: abbiamo l’obbligo morale sia per questo che per i tanti sforzi profusi dal mio Club di mantenere la categoria, facendo più del massimo, ognuno – tecnico, dirigenza, staff, giocatori etc. – approcciandosi con grande senso di responsabilità nello svolgimento del proprio ruolo».

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