Capodanno a tavola, riti propiziatori e buon senso
Solo poche ore e l’anno in corso cederà il passo al nuovo anno. Una staffetta temporale fatta di bilanci, aspettative, rassegnazione e scommesse. Una successione che sulle tavole viene celebrata fastosamente inneggiando ai possibili doni che il nuovo anno ha, forse, in serbo per ciascuno degli ignari astanti. Sia come sia, occorre prepararsi al meglio per l’occasione con elementi dal sapore rituale, un richiamo magnetico per la buona sorte. Guai a farsi trovare impreparati, nondimeno superficiali e qualunquisti: ogni cosa deve essere pianificata per compiacere la dea bendata.
E così zampone, lenticchie, melagrana, castagna, possono ambire al ruolo di talismani ben augurali che non devono mancare sulle tavole di Capodanno.
Per migliorare il nostro approccio gastronomico e salutistico sull’argomento, abbiamo coinvolto una esperta di grande rilievo, Valentina Schirò. Non una accademica specialista di settore, ma una dinamica figura multidisciplinare: biologa nutrizionista e specialista in Scienza dell’Alimentazione, con all’attivo collaborazioni con diversi siti web, riviste e radio (Star Bene, Vanity Fair, Glamour, La Cucina Italiana, Donna Moderna, Dimagrire, radio Rai1, Latte e miele, Radio Norba, Radio In, Radio Panorama) la dottoressa Schirò si è simpaticamente misurata con la nostra vorace curiosità, sottoponendosi ad alcune domande.
Quali sono gli alimenti immancabili nelle tavole di Capodanno, magari legati alla tradizione?
“A Capodanno, la tavola si riveste di numerose leccornie molte delle quali caratterizzate da un antico valore simbolico ovvero quello di “propiziatori” di una buona sorte. Tra gli alimenti che quindi non devono mancare nella nostra cena di fine anno vi sono innanzitutto le lenticchie: la loro forma tonda e appiattita ricorda proprio quella delle monete. L’usanza di mangiarle a capodanno nasce da un’antica tradizione: il 31 dicembre si regalava un borsellino piene di questi legumi con l’augurio che si sarebbero trasformati in soldi. Altro alimento indispensabile è la melagrana: grazie alla naturalezza con la quale si apre e rilascia i suoi semi rossi, questo frutto è diventato simbolo di fecondità e fortuna. Pochi sanno che è dal colore rosso dei suoi semi che deriva l’usanza di mettere indumenti intimi di questo colore a capodanno. Altri frutti che non devono mancare sono il mandarino e l’arancia, perché la loro forma tonda e le tonalità dei colori della loro buccia richiama quella delle monete. In Francia nel ‘700, nella notte di San Silvestro le donne aristocratiche per augurare prosperità usavano donare le castagne perché, vista la spontaneità con la quale questi frutti vengono rilasciati dall’involucro entro il quale sono contenute, erano anch’esse ritenute un simbolo di fecondità e prosperità. Anche il maiale rappresenta un cibo portafortuna. Sotto forma di cotechino o zampone, quindi, non devono mancare alla cena di fine anno. Il maiale anticamente era una importante fonte di sostentamento e possederne uno significava avere la possibilità di mangiare della carne per un anno intero. Per questo motivo, questo animale veniva considerato un vero e proprio “trasportatore” di fortuna. Non a caso i salvadanai sono a forma di maiale”.
All’indomani delle abbuffate di questo appuntamento gastronomico, quale dieta/stile consiglia?
“Mettiamo a tavola soprattutto il buon senso, evitando di passare da un eccesso all’altro. Non ricorriamo a diete drastiche, monocibo e/o sostituire i pasti con intrugli di dubbia composizione. Seguiamo i principi della dieta mediterranea, mangiando un po’ di tutto e variando ad ogni pasto i cibi che portiamo a tavola. Diamo ovviamente precedenza agli alimenti di origine vegetale (verdure, ortaggi, frutta e legumi), abbinandoli ai cereali, possibilmente integrali (pane, pasta, riso, farro, orzo) oppure alle proteine (carne, possibilmente bianca; pesce, specialmente azzurro; uova). Doniamo inoltre carattere ai nostri piatti usando e combinando tra di loro spezie ed erbe aromatiche. Non scordiamo infine di condire con del buon olio extravergine di oliva“.
Riguardo ai calici, che consiglia per capodanno?
“Oltre all’acqua, è preferibile accompagnare il pasto con una discreta quantità di vino rosso. La regola in questo caso è sempre quella di non eccedere nelle quantità. Di certo eviterei di accompagnare il pasto con bibite gasate e zuccherate e succhi di frutta“.
E la tavola del capodanno dei bambini?
“Sebbene sia una giornata di festa, il pasto dei bambini a capodanno non deve essere esagerato sia nella sua composizione che nella sua quantità. Considerando inoltre la scarsa ed ovvia capacità dei bambini nel trascorrere ore seduti a tavola nell’attesa della mezzanotte, sarà preferibile optare per un piatto unico come una porzione di pasta con del ragù e piselli oppure del pollo con contorno di patate al forno e spinaci. Piatti quindi semplici, generalmente graditi e facilmente reperibili o cucinabili“.
Foto copertina : https://it.wikipedia.org/wiki/File:Fantozzi_polpette.jpg