“Il Primo Natale”, il nuovo film di Ficarra e Picone: INTERVISTA
A due anni dal successo del film “L’ora legale” Salvo Ficarra e Valentino Picone tornano il 12 dicembre nelle sale cinematografiche con il nuovo film dal titolo “Il Primo Natale”. Sono registi e interpreti di una storia molto “natalizia , il film e’ prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited, in collaborazione con Medusa Film, scritto dagli stessi Ficarra e Picone con Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini.
Li abbiamo incontrati e abbiamo chiesto loro da dove nasce l idea di un film che racconta la storia della nascita di Gesù in chiave comica e loro con il solito buon umore, hanno risposto alle nostre domande.
L’intervista
Salvo: “Noi siamo stati da sempre molto appassionati dei film di Natale, per noi è un rito cominciare a vedere i film di Natale già dal mese di Novembre. Così quando ci hanno chiesto di fare un film di Natale non c’è sembrato vero. Soltanto che ci siamo accorti che tutti i film di Natale parlano di Babbo Natale, di vacanze e non parlano del compleanno di Gesù, che poi alla fine è il festeggiato, un po’ come partecipare ad una festa e dimenticarsi del protagonista . Cosi ci siamo detti : facciamo una commedia che abbia al centro la nascita di Gesù.”
Per motivi misteriosi venite catapultati in Palestina al tempo della nascita di Gesù, nella Gerusalemme dell’anno 0. L’atmosfera è per voi quella del Natale, ma per i vari personaggi che incontrate siete una coppia strana che vive una incredibile avventura tra equivoci e guai attraverso un viaggio fantastico. Com’è la storia vista con gli occhi di chi sa cosa è accaduto in questi 2000 anni.
Valentino: “questo film per noi è una storia vera! Noi dovevamo fare un altro film poi è successo veramente di essere catapultati nel’anno 0 e vedrete come sono andate le cose e come abbiamo vissuto quel periodo. La gente ci chiedeva come è stato possibile ma noi non lo sappiamo spiegare. Siamo riusciti a mettere nei guai perfino Gesù. Poi per fortuna siamo riusciti a tornare”.
Nel film Salvo e’ un ladro molto furbo mentre Valentino tu sei il parroco del paesino di Roccadimezzo Sicula che sta allestendo il presepe vivente. Le vostre strade si incontreranno quando Salvo, travestito da san Giuseppe, rubera’ la preziosa statua del Bambin Gesu’. I vostri personaggi impareranno a conoscersi e a fare i conti con i propri limiti. Rappresentate un po’ il bene e il male il buono e il cattivo, la dualità che è in ognuno di noi.
Valentino: “Si è proprio cosi. Abbiamo voluto mettere insieme il bianco e il nero, il buono e il cattivo per vedere che cosa accade e quasi sempre quando si gioca su queste cose, qualcosa di interessante viene sempre fuori”.
Troverete il coraggio, di fronte al pericolo di un Erode incattivito, di salvare Gesù mettendo a rischio la vostra stessa vita, perché secondo voi è ancora giusto salvarlo?
Valentino: “Perché noi chiediamo sempre a Lui di essere salvati, quindi forse è bene che ogni tanto siamo noi a salvare lui”.
Salvo: E poi perché comunque se c’è una persona in difficoltà si aiuta. In questo caso lo abbiamo messo nei guai noi e quindi lo abbiamo sentito come dovere,infondo Gesù rappresenta gli ultimi.
Che sensazione vi ha fatto viaggiare nel tempo trovandovi in un epoca che non è la nostra?
Valentino e Salvo: “Ci sono tanti vantaggi ad andare nell’anno ‘0 non c’è Equitalia , mancano i caselli autostradali e soprattutto non ci sono i nostri politici, però ci sono i romani: Roma Ladrona”.
Il film, mette in luce da un lato l’amore che Gesu’ aveva per il prossimo, dall’altro l’indifferenza che caratterizza la nostra società verso i bisogni degli ultimi. In rilievo anche l aspetto consumistico del Natale, oggi vissuto come una devozione che si riduce ad una festa in cui doni e panettoni fanno da corona. Questo uccide la memoria ma anche la speranza di un momento fatto di “ attesa” verso la via alla felicità che in Cristo, non dimentichiamo è aperta a tutti, in particolare a coloro che si prendono cura degli altri.
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L’ avvento deve realizzarsi dentro ognuno di noi e puntare su una speranza che e’ la virtù più difficile contro ogni speranza.
Buon Primo Natale!