Al via in Sicilia la vendemmia 2022
Un lieve calo nella produzione, ma la certezza di un’ottima resa qualitativa. Sono queste le previsioni per la vendemmia 2022, che come sempre si distingue per la sua longevità. «Ci apprestiamo a vivere una vendemmia che si registra come sempre la più lunga d’Italia – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia – mediamente oltre cento giorni, sebbene l’inizio sia stato qualche giorno più avanti rispetto allo scorso anno. La vendemmia 2022 si preannuncia con un 10/15 % di produzione in meno rispetto al 2021, ma senz’altro molto soddisfacente per l’ottima qualità delle uve». Le buone notizie per il vino siciliano vengono dal fronte climatico e fitosanitario. Grazie ad un inverno mite, nessuna gelata in primavera, l’andamento meteo è stato regolare, le temperature registrate sono in linea con il 2020 e il 2021.
«I dati delle ultime due vendemmie, con una qualità sempre più alta, e le previsioni della vendemmia 2022 confermano che la Sicilia mostra una buona resistenza rispetto ai sempre più evidenti cambiamenti climatici e questo grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, ai suoi microclimi, ai suoi terroir e alle sue varietà indigene» – dichiara il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais.
Se la siccità sta mettendo in ginocchio il Nord, la Sicilia si dimostra più resiliente e preparata. «L’agricoltura siciliana deve da sempre fronteggiare il problema dell’approvvigionamento idrico e, probabilmente per questo motivo, riusciamo meglio di altre regioni a fronteggiare la siccità del periodo estivo – afferma Aurora Ursino, agronoma siciliana eletta “Migliore agronomo italiano 2021” -. I produttori siciliani stanno “virando” verso un’agricoltura sempre più sostenibile, puntando non più alle quantità ma alla qualità delle uve. Adottare tecniche agronomiche sostenibili, nonché potature adeguate, forme di allevamento e portinnesti idonei all’ambiente pedoclimatico dell’areale, è l’unico strumento possibile per poter fronteggiare in modo adeguato la siccità e l’effetto dei cambiamenti climatici».