Termini Imerese verso il recupero di un pezzo di identità sequestrata
Dopo la distruzione di Imera da parte dei Cartaginesi, nel 409 a.C., l’insediamento fu ricostruito due anni dopo (407 a.C.) a 12 km ad ovest del precedente, nel luogo dove oggi sorge Termini Imerese. Il nome che esso allora assunse Thermai Himeraìai (in latino Thermae Himerae) è dovuto all’esistenza nei pressi di sorgenti di acque calde, ancor oggi utilizzate: le Terme moderne, nella città bassa, occupano lo stesso luogo di quelle romane, delle quali conservano ancora alcuni resti. Note già molto prima della distruzione di Imera, queste acque sono, infatti, ricordate da Pindaro nella XII olimpica, in onore di Ergoteles di Imera. Secondo il mito, esse sarebbero sgorgate ad opere delle Ninfe, che volevano compiacere Atena: in esse si sarebbe bagnato per la prima volta Ercole, dopo la lotta contro Erice. Le monete di Termini, che sul dritto hanno la testa di Ercole e sul rovescio tre Ninfe, s’ispirano a questo mito.
Mitologia che sembra una goccia in un oceano se confrontata con le inspiegabili vicissitudini che hanno portato alla privazione di questo gioiello unico, sottratto alla sua stessa città. Ai giorni nostri, finalmente con la Deliberazione della Giunta Comunale numero 158 del primo ottobre, il complesso termale del Grand Hotel delle Terme e delle “Le Vecchie Terme” sono stati riconosciuti come appartenenti, ope legis, al demanio culturale del Comune. Sempre nell’atto deliberativo si legge che, a breve, la Giunta Comunale procederà, alla sottoscrizione di una proposta di emendamento del piano delle alienazioni e valorizzazioni 2021/2023, per eliminare il “Grand Hotel delle Terme” dall’elenco dei beni alienabili.
Dopo il pignoramento del 2020, il Comune ha formulato opposizione all’esecuzione dinanzi il Tribunale di Termini Imerese.
“Siamo determinati affinché si possa finalmente porre fine ad una vicenda che si protrae da diversi decenni” sostengono il Sindaco Maria Terranova e l’Assessore Nicola Cascino “la struttura è patrimonio indiscusso della Città di Termini Imerese ed è simbolo di questa comunità, diventando sin dai primi del ‘900 il quartier generale della mitica gara automobilistica della Targa Florio. Porteremo avanti ogni azione necessaria affinché questo straordinario patrimonio culturale rimanga nella disponibilità della comunità termitana.”
Fonti: Wikipedia; comunicato stampa Comune di Termini Imerese