Halloween, quale festa?
Halloween si o halloween no. Questo modo di affrontare la questione è il passato. Qualunque spunto di riflessione in tal senso neanche viene preso in considerazione.
Si può però suggerire, agli amanti delle feste, di ricercare il senso profondo di ciò che vuol dire far festa e divertirsi.
La festa è il ringraziamento per il dono della vita, per i doni che la terra ci dà, per tutto ciò che celebra il bello, il buono il giusto e scaccia paure, pericoli, morte e bruttezza.
Pensiamo a Pinocchio, quando viene convito da Lucignolo ad andare nel paese dei balocchi, in un luogo dove non si studia e si fa sempre festa: “Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figurati che le vacanze dell’autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono con l’ultimo di dicembre. Ecco un paese come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili. Ma come si passano le giornate nel Paese dei balocchi? Si passano baloccandosi (giocando) e divertendosi dalla mattina alla sera”.
La storia ci dirà che quel meraviglioso paese, che sembrava innocuo, puro, senza rischi e senza pericoli, adatto per i giovani, era una grande menzogna. Quel paese trasformava i ragazzi in asini. Oggi non si corre il rischio che ci si trasformi in dei mostri? Può darsi.
È pur vero che a volte ciò che sembra essere normale e senza insidie, che ci appare come qualcosa che non ci fa fare nulla di male, invece il male lo fa. E sappiamo anche che non si hanno i giusti strumenti per riconoscerlo e combatterlo.
Il problema non è la festa in sé, ma ciò che celebriamo e per chi. Facciamo attenzione allora, perché tutti abbiamo un modo di festeggiare tutte le feste che andrebbe rivisto.
Il problema più grande è il vuoto, non ci sono alternativa più attrattive che celebrano la
vera Vita.
Concludiamo con queste parole di Papa Francesco: “La festa è anzitutto uno sguardo amorevole e grato sul lavoro ben fatto; festeggiamo un lavoro. Anche voi, novelli sposi, state festeggiando il lavoro di un bel tempo di fidanzamento: e questo è bello! E’ il tempo per guardare i figli, o i nipoti, che stanno crescendo, e pensare: che bello! E’ il tempo per guardare la nostra casa, gli amici che ospitiamo, la comunità che ci circonda, e pensare: che cosa buona!” (Udienza Generale del 12.8.15).
Si combatte ogni giorno il male e si contrasta attraverso tutto l’amore che sapremo dare.