Industria: vola il cibo (+12,1%) spinto da record estero

Vola il fatturato alimentare che fa segnare una crescita del 12,1% spinta dalla preoccupazione per la risalita dei contagi che portano italiani e stranieri a spendere più per fare festa a tavola in vista del Natale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’andamento tendenziale del fatturato industriale ad ottobre, tradizionalmente indirizzata a garantire le forniture delle feste in cui si verificano i valori più elevati di consumi di cibo e bevande di tutto l’anno.

Un risultato spinto dalla domanda estera con il record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole di Natale e Capodanno di tutto il mondo e l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale tricolore che solo per il periodo di Natale raggiunge i 4,4 miliardi di euro, in aumento dell’11%, secondo la proiezione Coldiretti su dati Istat del commercio estero relativa al mese di dicembre 2021.

Ad aumentare a doppia cifra – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+29%) ai panettoni (+25%), ma ad essere richiesti – continua la Coldiretti – sono anche il caviale Made in Italy, che fa segnare una crescita boom sui mercati internazionali con un +146%, e sempre più gettonate sono anche le paste farcite tradizionali del periodo freddo, come i tortellini (+4%). In salita pure la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 12%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi (+12%).

In Italia la prospettiva di un Natale più “prudente” con l’ingresso di diverse regioni in zona gialla e le limitazioni per gli eventi in piazza – sottolinea Coldiretti – favorisce una tendenza a programmare le feste in casa, magari con parenti e amici stretti, meglio se vaccinati, visto che quasi 8 italiani su 10 (78%) non inviteranno a casa o faranno visita a no vax. Il risultato è un aumento della spesa in prodotti alimentari, che sale a 113 euro a famiglia, secondo Coldiretti/Ixe’, anche come consolazione per chi ha dovuto rinunciare alle vacanze programmate, soprattutto, all’estero. L’avanzare dei contagi con i limiti alle frontiere decisi da molti Paesi ha, infatti, rovinato le ferie di almeno 2,1 milioni di italiani che prima della pandemia avevano varcato i confini nazionali per le festività di Natale e Capodanno.

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni si conferma dunque – precisa la Coldiretti – la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno. La spesa alimentare – spiega la Coldiretti – è anche uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché l’agroalimentare, dai campi fino a negozi e ristoranti, è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 575 miliardi di euro. I risultati positivi ottenuti sul piano industriale – conclude la Coldiretti – devono però trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione, in molti casi “strozzate” anche dalle offerte sottocosto.

 

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