Art Bonus, Franceschini: “Valutare bilancio grandi aziende su utili destinati a tutela patrimonio culturale”

“Io credo nella collaborazione tra pubblico e privato anche nella tutela del patrimonio culturale. L’Art Bonus, introdotto pochi anni fa, è la strada giusta per questo. Se parliamo di patrimonio dell’umanità, se l’articolo 9 della Costituzione impone la tutela del patrimonio artistico e culturale della nazione, allora questo elemento deve valere sia per il pubblico ma anche per il privato. E’ giusto, quindi, che ci sia collaborazione”.

Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nella conferenza stampa per l’apertura dei saloni dedicati alla pittura del Seicento e del Settecento alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il cui restauro è stato effettuato grazie ad una partnership pubblico-privato.

“L’Art bonus ha aiutato le donazioni. Ci dicevano che non c’erano donazioni perché non avevamo incentivi come negli altri Paesi e oggi abbiamo un incentivo fiscale probabilmente più forte d’Europa. Sono arrivati in qualche anno oltre 500 milioni di euro di donazioni. Bene, ma non è abbastanza. Dico anche che dovremmo arrivare presto – un concetto intrinseco alla cultura anglosassone del “give back”, ovvero restituire al tuo Paese –  a valutare il bilancio sociale delle imprese in rapporto a quanto abbiano destinato al patrimonio culturale del Paese che le rende più forti e credibili nel mondo. Vorrei che le grandi aziende italiane che esportano, si vergognassero se non destinano una parte dei propri utili a questo. E’ una tappa importante, ci stiamo arrivando per passi”, ha concluso il Ministro.

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