Afghanistan: fuga dal terrore
Il mondo è attonito davanti le immagini della folla disperata che a Kabul ha inseguito l’aereo in fase di rullaggio sulla pista di decollo e quelle, successive, con alcuni corpi che sono precipitati dal velivolo ormai a diverse centinaia di metri dal suolo. E ancora, la colonna umana di corpi accalcati ai terminal dell’aeroporto della capital afgana.
Fughe davanti l’inarrestabile avanzata talebana non solo dei civili afgani – in ogni direzione e con qualsiasi mezzo – ma anche quelle dei paesi occidentali con le loro ambasciate e i loro presidi militari ormai smantellati come quello statunitense.
Il presidente Usa Joe Biden ha difeso con fermezza la sua decisione di ritirare le truppe dall’Afghanistan, sostenendo di aver fatto “l’interesse nazionale” Usa e che gli americani “non faranno quello che non fanno gli afghani”, ovvero combattere e morire per il loro Paese. L’Afghanistan è capitolato “più rapidamente del previsto”, ha ammesso Biden. Gli Usa hanno dato all’esercito afghano “tutte le opzioni” possibili per combattere i talebani, ha sottolineato. Biden ha minacciato una risposta “devastante” se i talebani attaccheranno gli interessi americani, in particolare durante le operazioni di evacuazione in corso a Kabul.
A Fiumicino un aereo dell’Aeronautica Militare con 74 persone a bordo proveniente da Kabul è atterrato oggi alle 14.28: si tratta di personale dell’ambasciata, connazionali che si trovavano in Afghanistan ed una ventina di ex collaboratori afghani a rischio ritorsioni se fossero rimasti in Patria. È il primo volo del ponte aereo messo a punto dalla Difesa per evacuare i connazionali dall’Afghanistan.
I membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “hanno chiesto l’immediata cessazione di tutte le ostilità in Afghanistan e l’istituzione, attraverso negoziati, di un nuovo governo che sia unito, inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione piena, equa e significativa delle donne”. In una dichiarazione all’unanimità, i Quindici “hanno sottolineato che devono essere garantite la continuità istituzionale e il rispetto degli obblighi internazionali dell’Afghanistan, nonché la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini afghani e internazionali”.
I talebani intanto hanno lanciato un nuovo video in cui il vicecapo promette “serenità” alla nazione e di occuparsi dei bisogni della gente. “Questa è l’ora della prova. Noi forniremo i servizi alla nostra nazione, daremo serenità alla nazione intera e faremo del nostro meglio per migliorare la vita delle persone”, dice nel video, citato dalla Bbc, il mullah Baradar Akhund seduto nel palazzo presidenziale circondato dai suoi miliziani armati. “Il modo in cui siamo arrivati era inatteso e abbiamo raggiunto questa posizione che non ci aspettavamo”, continua Akhund.
Secondo le Nazioni Unite circa 400.000 persone sono scappate dai territori negli scorsi mesi dai talebani, dirigendosi verso Kabul in cerca di rifugio e riparo.
“Le notizie che arrivano dall’Afghanistan sono terribili – affermano dalla onlus Una mano per un Sorriso – For Children – Le donne e le ragazze dai 12 ai 45 anni non sposate vengono considerate come bottino di guerra da dare come mogli ai soldati”.
Solo due giorni fa Papa Francesco dopo l’Angelus aveva invitato i fedeli a pregare per il popolo afgano. “Mi unisco all’unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan – ha affermato il Pontefice – Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco”.