Nuovo DPCM, Sicilia in “Zona Arancione”, l’ira di Musumeci: “provvedimento ingiusto e ingiustificato”
Sono soltanto due le regioni italiane dichiarate “Zona Arancione” dal CTS che ha studiato ed effettuato i calcoli concernente alla curva dei contagi. Puglia e Sicilia sono le due regioni arancioni secondo quanto dichiarato questa sera durante la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte il quale ha illustrato anche quelle che sono le restrizioni in merito ai colori assegnati alle regioni, restrizioni che però nel caso della Sicilia potrebbero aggravare la situazione economica dell’Isola. Si tratta di un provvedimento forse troppo severo per una regione che conta diversi posti letto liberi in terapia intensiva (con la speranza di non doverli mai occupare) e un numero inferiore di contagi rispetto a regioni come ad esempio la Campania o il Lazio.
Le parole di Musumeci
Dello stesso pensiero è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci il quale dalla sua pagina Facebook ufficiale scrive: “La scelta del governo nazionale di relegare la #Sicilia a “zona arancione” appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Roberto Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione Siciliana e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”. “Perché – continua Musumeci – questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di #imprese siciliane? Al governo di Giuseppe Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perchè ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.
Zona Arancione
Ecco dunque cosa cambia da venerdì 6 novembre quando di fatto entrerà in vigore il nuovo DPCM:
- Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle regioni. Questo fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
- Chiusi bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;
- Restano aperti parrucchieri e centri estetici
- No spostamenti dalle 22:00 alle 5:00, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
- Dalle scuole superiori di secondo grado in su, comprese le università, didattica a distanza al 100% (a meno di studenti con disabilità)
- Trasporto pubblico con capienza al 50%
- Centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi
- Chiusi Musei e mostre
- Chiuse sale bingo, sale giochi e similari
- No concorsi pubblici e privati
- L’accesso ai parchi è consentito