I Giovani nella scuola al tempo del Covid 19
L’interrogativo che ‘ attanaglia il governo difronte all’aumento dei contagi da Covid 19 e che si trova da qualche settimana al centro del dibattito pubblico e’, se la scuola farebbe meglio a chiudere preferendo la cosiddetta didattica a Distanza ( DAD).
L’interrogativo che invece sarebbe bene porsi e’, come stanno vivendo i ragazzi e le ragazze l’ inizio di questo atipico anno scolastico ? Quali sono le loro sensazioni ?
Siamo andati nella scuola più numerosa d’Italia l’Istituto Alberghiero Pietro Piazza di Palermo. Una scuola all’avanguardia che grazie anche alla tenacia del dirigente Vito Pecoraro e di tutto il personale scolastico, ha messo in atto tutte le norme anti Covid 19 per rendere la scuola un “ luogo sicuro”.
Nonostante ciò e’ sotto gli occhi di tutti che l’ambiente scolastico che erano abituati a vivere i nostri ragazzi, e’ stato stravolto. Segnaletica nei corridoi indica il percorso da fare per uscire o entrare a scuola in sicurezza.
Le classi sono state dimezzate, per garantire il distanziamento alcuni ragazzi frequentano una settimana in presenza e l’altra metà resta casa alternandosi.
I ragazzi si ritrovano, a volte, separati dal compagno di banco, dall’amica del cuore che frequenta in presenza la settimana successiva. Separati come la Berlino di un tempo, senza più condividere l’ansia dell’interrogazione, la ricreazione, l’organizzazione del fine settimana, un’ intera giornata scolastica.
Abbiamo provato a dare voce alle loro emozioni, paure e insicurezze. Sono ragazzi e ragazze forti, tra loro c’è chi ha già imparato a rialzarsi nonostante le difficoltà, e invitano i docenti a vincere la paura del contagio che spesso vedono nei loro sguardi. Ci invitano a non mollare !
Ma nonostante la loro corazza ai giovani mancano i rapporti umani, le relazioni, il contatto con i compagni delle altre classi. Mancano le partite di pallone giocate all’aperto tra amici, hanno paura che questa pandemia duri ancora per molto tempo, temono un nuovo lock down e li assale l’ansia. Sanno che la parola chiave di questo momento e’ responsabilità e rispetto delle regole. Non vogliono tornare a studiare da casa e preferiscono restare a scuola dove si sentono al sicuro.
Sembrano riflettere una tristezza diffusa e un sentimento di precarietà per il futuro che caratterizza la nostra società contemporanea.
Nello stesso tempo sentono quanto e’ bella la libertà, hanno voglia di respirare aria pulita, tornare ad abbracciare senza paura di fare male, perché i giovani lo sanno: possono contagiare anche se stanno bene ed e’ per questo che molti di loro non hanno paura di ammalarsi, ma temono per i loro cari.
Grazie alla pandemia i ragazzi e le ragazze hanno compreso il valore della scuola non solo come luogo dove s’impara, ma luogo dove si istaurano relazioni vere. Hanno voglia di vivere ogni giorno con intensità. Alcuni hanno scoperto degli aspetti del proprio carattere che non conoscevano, sono più pazienti, empatici e responsabili, sanno che dovranno impegnarsi nello studio con serietà per il raggiungimento del diploma.
La prima cosa che sperano di poter fare, quando tutto questo sarà finito e’ un viaggio, per provare a lasciarsi alle spalle questo brutto momento. Il viaggio permette di cambiare prospettiva, di guardare il mondo con occhi diversi e di sapere apprezzare di più ciò che abbiamo.
…Domani alle ore 8.00 suonerà la campana, tutto sarà pronto per affrontare un altro giorno di scuola: distanziamento, mascherine, gel disinfettanti, misurazione della temperatura …
La lezione può iniziare perché nessun luogo e’ sicuro come la nostra scuola !