SCUOLA: DIDATTICA ZOPPICANTE E GENITORI IN AGITAZIONE ALLA «L. DA VINCI – G. CARDUCCI» DI PALERMO

Situazione difficile all’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci – Giosuè Carducci” di Palermo. Un gruppo di genitori, infatti, da alcuni giorni è in agitazione per il diritto allo studio dei propri figli che si ritiene venga calpestato. I genitori lamentano una gestione della didattica zoppicante: due ore di lezione su due turni (8-10 e 11-13) con 3 moduli di 40 minuti, locali supplementari esterni alla scuola che erano stati promessi ma che a causa di lungaggini burocratiche non sono stati ancora messi a disposizione dal Comune per un contratto di locazione; le mascherine pare siano state consegnate soltanto oggi e solo per la Scuola Media dell’Istituto comprensivo. A tutto questo – ricordano i genitori – si aggiunge un’ulteriore disagio che “costringe” alcuni allievi a portare da casa una scorta di gesso personale per evitare di utilizzare – quando si va alla lavagna – quello della scuola, e che bisogna prendere con il fazzoletto per evitare possibili contagi da covid-19.

«Tale organizzazione scolastica – scrive un genitore al dirigente scolastico dell’IC “Leonardo da Vinci – Giosuè Carducci” –, anzitutto, lede gravemente e pesantemente il diritto allo studio degli alunni. Tutti i bambini infatti devono poter andare regolarmente a scuola essendo l’istruzione scolastica quel passaggio che rende concreta l’eguaglianza tra le persone, che permette a ciascuno di fare scelte consapevoli e di costruire un’esistenza dignitosa». Questa particolare organizzazione e turnazione – si legge nella lettera – «mette in grandissime difficoltà le famiglie che solo con estrema fatica riescono ad organizzare la propria vita lavorativa […]. E, ovviamente, non tutte le famiglie sono nelle condizioni di poter delegare ad uopo altre persone (nonni o altri familiari, baby sitter…) tenuto conto del particolare e gravissimo rischio sanitario presente al momento; a riprova di tale rischio, si desidera ricordare che, giustamente, non è stato neanche dato avvio al servizio cosiddetto di “accoglienza” presso la sede dell’Istituto. Ultimo, ma non per questo meno importante, è lo stato di assoluta incertezza e disinformazione in cui vengono lasciate – da parte dell’istituzione scolastica in indirizzo – le famiglie e gli alunni che non riescono ad avere informazioni precise e certezze operative sul loro futuro anno scolastico».

Una lettera di fuoco (inviata alle autorità scolastiche competenti), dettagliata e scritta con vibrante enfasi genitoriale che chiede per i propri figli una migliore qualità didattica. Si chiede anche risconto della pubblicazione dei verbali delle riunioni del consiglio di istituto tenutisi – si legge nella lettera – «in data successiva al 30.07.2020 in atto non ancora pubblicati secondo le disposizioni di legge (art. 43 D.Lgs. 297/94 – art. 69 L 68/2009 – D. Lgs. 33/2013)»; si chiedono, inoltre, informazioni precise sul rispetto del monte orario previsto per la didattica, «informazioni sulla situazione del personale docente e non docente, in particolare per ciò che attiene l’organico aggiuntivo per gestione dell’emergenza Covid19», informazioni sui progetti che la Scuola intende adottare per garantire la didattica agli allievi (dalla didattica in presenza a quella digitale).

Una situazione, questa, che certamente sta mettendo a dura prova tutti: allievi, genitori, docenti e dirigente scolastico.

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