Al via la dodicesima edizione del Donnafugata filmfestival
Nel nome di Gesualdo Bufalino, il grande scrittore comisano di cui si celebra il centenario della nascita, la dodicesima edizione (11-30 agosto) del DonnaFugata Film Festival – L’isola come set affianca il Cortile della Fondazione Bufalino di Comiso alla tradizionale cornice ragusana del Castello di Donnafugata.
Organizzato dal Cinestudio Groucho Marx e dalla Fondazione degli Archi, in collaborazione con la Fondazione Bufalino e Archinet Srl, e con il patrocinio della Città di Ragusa e del Comune di Comiso, il festival è diretto dal suo ideatore Salvatore Schembari, come sempre supportato da un guest director appartenente al segno zodiacale che ogni anno contraddistingue il festival: al “Sagittario” Piera Detassis subentra così il “Capricorno” Mimmo Calopresti, regista e attore tra i più conosciuti internazionalmente, già membro della giuria a Cannes, Venezia e di recente anche a Taormina. A lui toccherà aprire e chiudere il festival, con la proiezione dei suoi due film dedicati alla natia Calabria: ne L’abbuffata (2007) spicca la presenza, nel ruolo di se stesso, del Capricorno Gérard Depardieu, mentre nel recente Aspromonte – la terra degli ultimi (2019) il regista racconta con sentita partecipazione le drammatiche condizioni di vita nei paesi calabresi (nella fattispecie Africo) negli anni ‘50. Molto attesa anche la masterclass del 12 agosto (ore 20), in cui i registi Francesco Calogero e Andrea Traina, abituali consulenti del festival, ripercorreranno con Mimmo Calopresti le tappe principali della sua carriera.
Utile pretesto per rivisitare la storia del cinema, l’eccentrica sezione ZodiacFilmFest celebrerà dunque in questa edizione i grandi protagonisti della settima arte nati sotto il segno del Capricorno. Tra questi, registi del calibro di David Lynch, Sergio Leone, Gianni Amelio, Dino Risi, John Carpenter, Steven Soderbergh, Hayao Miyazaki, mentre tra gli interpreti è sufficiente citare i nomi di Humphrey Bogart, Marlene Dietrich, Cary Grant, Ava Gardner, Anthony Hopkins, Diane Keaton, Denzel Washington, Mel Gibson, Jim Carrey, Nicolas Cage, Michel Piccoli, Paolo Villaggio.
Tra gli ospiti del festival appartenenti al segno, il regista e docente universitario Antonio Falduto, che presenterà l’opera transmediale Pre-Postcards e rievocherà la sua esperienza – condivisa dall’attore Claudio Botosso, altro storico consulente del festival – sul set del film Ginger e Fred, girato nel 1986 da Federico Fellini, un “capricorniano” (come lui stesso si definì) di cui si celebra anche il centenario della nascita. Lo stesso Falduto, collaboratore di molti festival internazionali, animerà un’altra masterclass del DFFF, dissertando sul futuro delle rassegne cinematografiche con il regista e docente universitario Vito Zagarrio, a cui si deve la creazione del Costaiblea Film Festival, e l’avvocato Ninni Panzera, segretario generale di Taormina Arte, presente anche in veste di produttore del doc Turi Ferro – L’ultimo Prospero, diretto da Daniele Gonciaruk, e dedicato all’iconico attore siciliano, anche lui del segno del Capricorno. Allo stesso Panzera si deve poi la riscoperta de Il richiamo del sangue, una produzione francese con cast internazionale – tra cui il celebre Ivor Novello, un altro “capricorniano” qui al debutto sul grande schermo – girata nel 1919 a Taormina: lo vedremo nella serata finale accompagnato dalla colonna sonora composta ed eseguita dal vivo dal maestro Giovanni Renzo, e preceduto dal corto Musica classica, in cui lo svagato Stan Laurel sarà alle prese con due Capricorni doc come l’irascibile Oliver Hardy e il produttore Hal Roach, mitico inventore della loro coppia. La sera del 14 agosto una terza masterclass riguarderà la rinascita del cinema di genere in Italia, e sarà animata da Christian Bisceglia – che la sera prima, accompagnato dall’attrice Katia Greco, presenterà l’horror Cruel Peter, in buona parte girato al Cimitero Monumentale di Messina, e campione di incassi nel mercato internazionale – e da Andrea Traina, anche lui impegnato il 13 sera nella presentazione del corto Magic Show e del lungo Per Aspera – il film, sintesi di una webserie realizzata con l’ICS Filippo Traina di Vittoria. Tra gli altri film della sezione L’isola come set spiccano anche il corto La via del ritorno di Antonio Carnemolla, e l’anteprima assoluta (mercoledì 12) del film Malenostro, diretto da Marianna Sciveres, e realizzato nell’arco di un decennio, grazie anche alla sua struttura a episodi. Degni di nota anche i due doc girati da Elena Russo e Sebastiano Pennisi con la supervisione artistica di Sebastiano Gesù: un’occasione per ricordare l’importante storico del cinema, amico del DFFF, prematuramente scomparso. Alla schiera dei Capricorni apparteneva pure Marcello Perracchio, l’attore modicano famoso per aver incarnato il burbero dottor Pasquano nella fortunata serie del Commissario Montalbano, anche lui destinatario di un sentito tributo.
E se dall’11 al 16 agosto nell’Arena del Giardino, attigua al Cortile del Castello di Donnafugata, si succederanno in primetime i film che ospitano collaborazioni tra appartenenti al segno, mentre la consueta midnight madness – quest’anno intitolata “Tropico del Capricorno”, in omaggio a Henry Miller, scrittore appartenente al segno – proporrà film più “estremi”, ancora più eterogenea sarà la programmazione che si svilupperà nel Cortile della Fondazione Bufalino di Comiso a distanza di una settimana, dal 25 al 30 agosto. Qui non mancheranno i film diretti dai registi italiani appartenenti al segno, mentre simultaneamente (nella vicina Arena delle Terme) si svilupperà la tradizionale panoramica dell’epoca del muto, che ha la sua punta di diamante nel maestro tedesco Friedrich Wilhelm Murnau, cui sarà dedicata una piccola retrospettiva: il clou è però certamente costituito dalla sezione I figli del loggione – Cent’anni con Gesualdo Bufalino, che presenterà ogni sera i film più amati dal grande scrittore, che era anche appassionato cinefilo. Questa sezione avrà anche un prologo “decentrato” nel bellissimo film inaugurale del DFFF, I prigionieri del sogno (1939) di Julien Duvivier, presentato la sera dell’11 agosto al Castello di Donnafugata da Giuseppe Digiacomo, presidente della Fondazione Bufalino.
Nel solco delle consolidate liturgie del DFFF, da sempre aperto a tutte le forme d’arte, ci sarà spazio anche per la presentazione di un libro di poesia – Black Sicily – Arcipelago Itaca, ultima fatica di Fernando Lena – e non mancherà l’arte figurativa: i tre canonici manifesti saranno come sempre realizzati da artisti nati sotto il segno di turno. E così, per l’edizione 2020 del festival, i capricorni Francesco Lauretta, Marco Privitera e Fabio Romano si sono rispettivamente ispirati a Ettore Petrolini, Kevin Costner e alla Voce della luna di Federico Fellini.
Sarà bene sottolineare infine come la corrente edizione del DonnaFugata Film Festival assuma per i suoi organizzatori la valenza di un autentico giro di boa. Nato nel 2009, e sin da allora incentrato sulla sua sezione più originale, celebrando l’Acquario, il festival ha coperto in dodici anni un arco completo tra i segni dello Zodiaco. Ma se è sotto gli occhi di tutti il progressivo upgrade a livello artistico, occorre rilevare come il DFFF non sia viceversa mai riuscito a compiere un deciso salto di qualità sul piano produttivo: un gap avvertito ancor di più quest’anno, date le inevitabili difficoltà insorte con l’avvento della pandemia. “Se al sopraggiungere di una nuova era dell’Acquario, che per definizione dovrebbe essere foriera di benessere e occasione di rinnovamento – dichiara Francesco Pace, presidente del Cinestudio Groucho Marx – non corrisponderà una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, che dovrebbero avere a cuore iniziative culturali di alto livello (quale il DFFF ha dimostrato di essere nell’arco di dodici anni), al festival non resterà altra strada che un’amara estinzione”. Da segnalare infine la collaborazione organizzativa con i responsabili del Cineclub Fitzcarraldo presieduto da Raffaella Spadola. Info sulla pagina social e sul sito www.donnafugatafilmfestival.it