Libero Cinema In Libera Terra 2020. I numeri del nuovo format
Si sono concluse con un bilancio nettamente positivo le prime tre tappe della XV edizione di Libero Cinema in Libera Terra, il festival promosso da Cinemovel e Libera e realizzato in collaborazione con MYmovies: 5.100 sono stati gli spettatori nella sala virtuale, 25mila le persone che hanno seguito il programma “Diritti al nuovo mondo. Libero Cinema Incontra” condotto da Enrico Fontana, ancora visibile online, mentre 22mila le pagine visitate sulla piattaforma del Festival.
«Il nuovo format ha funzionato – dichiara Elisabetta Antognoni, presidente di Cinemovel –, infatti i numeri testimoniano che c’è voglia di cinema e cultura. Per portare ancora luce su mafie, corruzione e diritti universali, nonostante l’emergenza Covid-19, abbiamo lanciato una nuova idea di racconto e possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro fatto».
Numerose e significative le testimonianze, le riflessioni e gli appelli lanciati dai protagonisti delle serate. Momenti di dialogo e dibattito che costituiscono parte di un’azione indispensabile, che muove verso la costruzione di un nuovo umanesimo, di una società più equa e giusta, che non rinuncia a ri-conoscere la dignità di ogni persona e la sua centralità in ogni nuova progettazione.
POVERTÀ EDUCATIVA E CONTINENTI DIMENTICATI
“Zero in condotta” con il film La nostra Strada, “Altre Americhe” con Il sale della terra e “L’Africa non esiste” con Appena apro gli occhi sono stati i temi e i film che hanno dato il via alla carovana online che anche quest’anno ha scelto di dedicare le sue storie e le sue riflessioni ai diritti universali.
Luigi Ciotti, accompagnato da Noemi Minetti, Vanessa Niri, Vanessa Pallucchi, Giulia Serinelli, Giulia Tosoni ed Enzo Bevar per Cinemovel, ha acceso i riflettori sul tema della povertà educativa e del ruolo della scuola nel nostro Paese.
«Oggi è necessario un energico piglio riformatore di politiche scolastiche, che ora sono state ridotte a politiche di rincorsa, concentrate sui rattoppi all’immancabile precarietà. In un momento di cambiamento epocale – ha detto il presidente di Libera – , è necessario costruire alleanze educative. Tutto il contesto deve entrare in gioco, non solo le famiglie e la scuola. Il mio sogno si chiama “città educativa”, perché la scuola è di tutti, anche di quei 273mila bambini con gravi disabilità, di quegli 800mila nuovi italiani figli dell’immigrazione, di quei 2 milioni e mezzo di studenti che vivono la povertà educativa, che è anche difficoltà economica».
Il viaggio di Libero Cinema ha condotto in alcune delle aree del mondo in cui sta colpendo più duramente l’emergenza da Coronavirus; aree già da tempo teatri di conflitti sociali e ambientali molto aspri, a partire dal Brasile, che, per le scelte fatte dal presidente Bolsonaro, è uno dei paesi in cui l’intreccio tra interessi economici, attività criminali e povertà mette in pericolo la stessa idea di democrazia. Alla condivisione dell’appello di Salgado per la protezione degli indigeni dell’Amazzonia, sono seguiti i collegamenti dal Brasile e dal Messico, con gli appelli di Dario de Sousa da Rio de Janeiro, Padre Alfredo Dorea da Salvador de Bahia, Erika Llanos e Paolo Pagliai da Città del Messico, Nello Ferrieri per Cinemovel.
«Le pratiche che si vedono ora nel Brasile preoccupano il popolo brasiliano – afferma Padre Alfredo Dorea -, ma anche tutto il mondo: la distruzione dell’Amazzonia e dei popoli indigeni, la violenza contro i diritti umani, soprattutto i diritti dei più poveri, delle minoranze politiche, i gruppi di sterminio collegati al governo. Tante, troppe volte i brasiliani non hanno la possibilità di far sentire la loro voce. Allora chiediamo l’attenzione della comunità internazionale e in particolare dell’Italia, che ha una storia di umanità, ma mi raccomando, se dovete fare aiuti umanitari fatelo direttamente ai gruppi della società civile che difendono i diritti umani. Non lasciateci da soli, abbiamo bisogno della vostra vicinanza».
Per “L’Africa non esiste”, un concetto coniato dal grande giornalista Kapuściński, sono intervenuti in collegamento da Grand Bassam in Costa d’Avorio Francesca Piccinini e Leone De Vita della Commounauté Abel, a cui si sono unite le testimonianze di Patrick Konde, Fred Kuwornu, Amara Cisse ed Elisabetta Antognoni per Cinemovel.
Non un programma sull’Africa, ma le storie senza confini di persone che l’Africa hanno conosciuto. Tra queste storie c’è quella di Fred Kuwornu, in collegamento dagli Stati Uniti dove vive da 7 anni:
«La pandemia ha creato tensioni razziali, che sono esplose nuovamente a causa della violenza della polizia. Ma questa è la superficie del problema, il vero problema negli USA, se parliamo di questione razziale, è la disuguaglianza enorme in ogni aspetto della vita normale. Salvo i tre giorni in cui un bambino nero viene alla luce nello stesso ospedale in cui nasce un bambino bianco, le loro due vite al 90% saranno totalmente opposte negli anni successivi, a partire dalla scelta della scuola, dai percorsi educativi e dalle opportunità di lavoro. C’è un malessere che dura da secoli e un malessere senza un vero intervento strutturale e sociale per una visione del paese nei prossimi 40-50 anni sarà difficile da affrontare».
Francesca Piccinini, in Africa da 10 anni, ha una visione che apre alla speranza: «Ho grandi speranze per l’Africa perché ha grandi potenzialità, a partire dalle ricchezze del territorio e dalla giovane età degli abitanti; spero che riesca ad affermarsi per quello che è il valore di questa gente, che merita di poter vivere una vita tranquilla, senza dover più emigrare per cercare di realizzarsi».
LE SEI TAPPE DI SETTEMBRE
«Dopo la tre giorni di luglio – ricorda Elisabetta Antognoni –, il viaggio di Libero Cinema in Libera Terra proseguirà nel mese di settembre, periodo di vendemmia che vede tante cooperative impegnate sui beni confiscati. Nelle 6 tappe in programma dal 14 al 20 settembre, che toccheranno Lombardia, Toscana, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, il format “Diritti al Nuovo Mondo. Libero Cinema Incontra” sarà trasmesso sulla piattaforma di MYmovies LIVE direttamente dai territori, con lo spazio condotto dal giornalista Enrico Fontana e la proiezione dei film».
Gli incontri si terranno alle 20.45 e la proiezione dei film seguirà alle 21.30.
Libero Cinema torna così sui beni confiscati e restituiti alla legalità, dove incontrerà donne e uomini che ogni giorno si misurano con le fatiche e le speranze del cambiamento. Prima dello streaming dei film, tanti saranno gli interventi sui temi della memoria e dell’accesso a una corretta informazione, dei diritti universali dell’infanzia, delle donne, degli uomini, della lotta al caporalato e della tutela dei lavoratori, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
Il programma delle serate di settembre è disponibile su www.mymovies.it/live/cinemovel, prenotazioni a partire dal 1° settembre.
Per aggiornamenti e per seguire il viaggio della carovana: www.cinemovel.tv, www.facebook.com/cinemovel/; www.twitter.com/cinemovel. Libero Cinema in Libera Terra è promosso da: Cinemovel Foundation e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Partner istituzionale: Fondazione Unipolis. Con il sostegno di: Miur e MiBACT. Main partner: BNL Gruppo BNP Paribas. Solidal partner: Coop Alleanza 3.0. Creative partner: Lucrezia Gismondi; Articolture; Frames on the Moon. Media partner: Internazionale; MYmovies; Libera Informazione