Quadro di valutazione UE della giustizia 2020: efficienza, accessibilità e percezione nell’eurozona

La Commissione europea ha recentemente pubblicato il quadro di valutazione UE della giustizia 2020, che mette a confronto l’efficienza, la qualità e l’indipendenza dei sistemi giudiziari di tutti gli Stati membri dell’UE. Il quadro di valutazione di quest’anno mostra un costante miglioramento dell’efficienza dei sistemi giudiziari in molti Stati membri. Allo stesso tempo, secondo i risultati di un’indagine Eurobarometro pubblicata, il livello d’indipendenza della magistratura percepito dai cittadini in un certo numero di Stati membri ha continuato a diminuire.

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Il quadro di valutazione UE della giustizia è uno strumento consolidato che permette di analizzare le tendenze dei sistemi giudiziari nell’Unione. È incoraggiante constatare che in molti Stati membri i sistemi giudiziari funzionano meglio e che i cittadini europei possono chiedere efficacemente giustizia. Ciò che però mi preoccupa è il fatto che, in alcuni paesi, il livello d’indipendenza della magistratura percepito è molto basso e viene principalmente ricondotto alla pressione politica.”

Il Commissario per la Giustizia e i consumatori, Didier Reynders, ha dichiarato: “Il quadro di valutazione della giustizia fornisce preziose informazioni sullo Stato di diritto in tutti gli Stati membri dell’UE, e i risultati confluiranno nella prima relazione annuale della Commissione sullo Stato di diritto di quest’anno. L’edizione del 2020 mostra che ci sono stati miglioramenti nell’efficacia dei sistemi giudiziari della maggior parte degli Stati membri, il che è una buona notizia, ma anche che i cittadini non hanno piena fiducia nei loro sistemi giuridici, ed è un problema che va affrontato”.

Principali risultati dell’edizione 2020

  • Tendenze positive relative all’efficienza dei sistemi giudiziari: dal 2012 si osserva un’evoluzione positiva nella maggior parte degli Stati membri individuati nell’ambito del semestre europeo come paesi che devono far fronte a sfide specifiche. In quasi tutti questi Stati membri la durata dei procedimenti di primo grado è diminuita o è rimasta stabile. In quasi tutta l’Unione si è registrato un tasso di ricambio elevato (superiore al 97 %), e ciò significa che i tribunali sono generalmente in grado di tenere il passo con i casi in arrivo, compiendo nel contempo progressi nello smaltimento dei casi arretrati. Il quadro di valutazione esamina anche l’efficienza in settori specifici del diritto dell’UE, selezionati in considerazione della loro importanza per il mercato unico e il contesto imprenditoriale, quali il diritto dei consumatori, le cui cause in sette Stati membri sono state decise in meno di tre mesi, o il riciclaggio di denaro, un ambito in cui la durata media dei procedimenti giudiziari di primo grado varia da un anno (nella metà degli Stati membri) a un massimo di due anni (in diversi Stati membri che si trovano ad affrontare ostacoli nel perseguimento dei reati di riciclaggio di denaro).
  • Rispetto al 2019 il livello d’indipendenza della magistratura percepito è calato: secondo i risultati di una nuova indagine Eurobarometro pubblicata oggi, in due terzi degli Stati membri la percezione dell’indipendenza della magistratura è migliorata rispetto al 2016. Tuttavia, rispetto all’anno scorso, la percezione da parte del pubblico è peggiorata in circa due quinti di tutti gli Stati membri e in circa la metà di quelli che si trovano ad affrontare difficoltà specifiche. L’ingerenza o la pressione esercitata dal governo e dai politici è stata la ragione indicata più frequentemente della presunta mancanza di indipendenza dei tribunali e della magistratura, seguita dalla pressione esercitata da interessi economici o altri interessi specifici.
  • Progressi nell’accessibilità e nella parità di genere: in quasi tutti gli Stati membri è possibile accedere online ad alcune informazioni sul sistema giudiziario e nella maggioranza sono disponibili informazioni per le persone con disabilità visive o uditive e per i non madrelingua. Gli Stati membri stanno iniziando ad adottare disposizioni affinché le sentenze siano in un formato leggibile da dispositivo automatico, sebbene si trovino a stadi diversi. Le sentenze in questo formato sono più facili da usare e più accessibili al grande pubblico. Quasi tutti gli Stati membri hanno almeno delle facilitazioni per i minori, ad esempio udienze a misura di minore, anche se siti web adatti ai minori, con informazioni sul sistema giudiziario, esistono in meno della metà degli Stati membri. Infine, sebbene le donne rappresentino ancora meno del 50 % dei giudici nella maggior parte delle corti supreme degli Stati membri, dal 2010 i dati continuano a crescere nella maggior parte dell’Unione.

Prossime tappe

Come annunciato negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen, la Commissione sta approfondendo il monitoraggio della situazione dello Stato di diritto in tutti gli Stati membri attraverso un nuovo meccanismo europeo per lo Stato di diritto. L’edizione 2020 del quadro di valutazione della giustizia confluirà nella prima relazione annuale della Commissione sullo Stato di diritto, che dovrebbe essere pubblicata entro la fine dell’anno.

Informazioni generali

Varato nel 2013, il quadro di valutazione UE della giustizia è uno degli strumenti dell’UE relativi allo Stato di diritto utilizzati dalla Commissione per monitorare le riforme giudiziarie degli Stati membri. Esso esamina l’indipendenza, la qualità e l’efficienza dei sistemi giudiziari nazionali, oltre a contenere indicatori aggiornati sui procedimenti disciplinari nei confronti dei giudici e sulla nomina dei membri dei Consigli di giustizia.

Per la prima volta il quadro di valutazione di quest’anno comprende anche una panoramica consolidata delle misure su una giustizia a misura di minore e informazioni relative agli organi giudiziari e alle spese legali.

Il quadro di valutazione non promuove un tipo particolare di sistema giudiziario e tratta tutti gli Stati membri su un piano di parità. Poiché copre il periodo compreso tra il 2012 e il 2019, l’edizione 2020 non tiene conto delle conseguenze della crisi della COVID-19.

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