I colori nel mondo: “Sognare senza paure” – 3° puntata
Continua il nostro consueto appuntamento con la rubrica Ambiente e Natura, navighiamo ancor nelle coste della nostra meravigliosa Sicilia. Lo facciamo con “AntoedEnri”: dove ci porteranno questa volta ? Scopriamolo insieme!
di AntoedEnri
Con l’arrivo dell’estate il progetto “I Colori nel Mondo” entra nel pieno della sua attività, abbiamo fatto scalo nel porticciolo di un delizioso paese del sud della Sicilia dove eravamo già stati, il borgo marinaro con il suo centro storico, le architetture liberty dislocate su per il monte che domina il paese, il buon cibo, le specialità gastronomiche, il pescato, le eccellenze agroalimentari tipiche dell’area, tutto si presentava esattamente come in passato, anche se intorno a noi percepivamo un’atmosfera diversa, poca gente e di turisti neppure l’ombra.
Recati al porto peschereccio abbiamo conosciuto un giovane pescatore che, con i suoi due fratelli più piccoli, ha acquistato alcuni anni fa, un bellissimo peschereccio di legno, con il quale ogni notte esce a calare la rete. Lui parla con entusiasmo del suo lavoro ma lamenta la mancanza di turisti che fino a qualche mese fa popolavano le strade ed i locali, secondo lui non si vede nessuno perché ancora in giro c’è tanta “paura” di viaggiare.
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Da lì è nata un’interessante discussione sulla “paura” in generale, si è parlato anche della paura di uscire la notte per mare, quando fa brutto tempo, quando stanchi di stare al timone s’incrociano grosse petroliere o navi cargo e ci fa un certo effetto sentire un comandante, che conosce più di altri le difficoltà e le insidie del mare, pronunciare anche se con rispetto e tanta responsabilità la parola paura. Si certo, può capitare di averne di paura, chi non ne ha? Lui ci insegna che però bisogna stare molto vigili, perché la paura, se da una parte ci aiuta ad evitare il pericolo, dall’altra può riuscire finanche a bloccarci, impedendoci di vivere la vita in pienezza. Chissà quante persone per paura non vivono i propri sogni, le proprie passioni, le proprie gioie, arrivando a temere finanche se stessi, preoccupandosi di gestire la propria reazione rispetto al pericolo, più che ciò che potrebbe realmente accadere.
La paura è una sensazione naturale, fa parte dell’essere umano, quello che conta però è riuscire a gestirla attraverso il coraggio, non quello degli eroi del passato o dei superman della filmografia recente, ma quel coraggio, quella spinta che ci proviene dalla passione e dall’amore per le cose belle, per le cose che ci danno senso, quel coraggio che ci porta a voler comunque osare anche a costo di perdere, perché si, possiamo anche perdere dovendo affrontare una sfida, ma mai perdere, mai soccombere di fronte alla paura. Il giovane comandante ci confida poi un segreto, ci racconta di come lui riesca a sconfiggere la paura e ci parla di una forza, della carica che gli danno i colori del mare, l’azzurro intenso del cielo solcato dai gabbiani, il rosso dell’alba che lo saluta ogni mattina dopo una notte sofferta, i vibranti colori del pescato del nostro mare, molto più vivi di quelli di qualsiasi altro, colori assaporati dall’interno di quella plancia, quella piccola cabina di comando attraverso cui ammira tutto ciò e questo lo spinge ad osare ogni giorno sempre di più, scegliendo per questo la sua vita, fatta di lavoro e fatica, a qualsiasi altra.
Prendiamo a prestito le parole di Papa Francesco quando dice che la paura ci impedisce di sognare con gioia e di raggiungere le nostre mete.
Concentriamoci sulla bellezza e la vibrazione che i colori della nostra terra portano dentro, potrebbero fungere da amplificatore di coraggio contro le paure, esattamente come accade nell’animo di quel giovane comandante.
Convinti sempre più che il nostro mondo ci nasconde e ci regala allo stesso tempo miracoli quotidiani, decidiamo di adottare stili di vita sempre più sani e riprendiamo il nostro viaggio.
“ Concentriamoci sulla bellezza e la vibrazione che i colori della nostra terra portano dentro“ ben detto!! Un abbraccio carissimi amici
Speciali
È la bellezza, che troviamo nelle cose e nelle persone, che ci fa vincere ogni paura. L’importante è saperla cogliere, anche quella bellezza “collaterale” che può nascere da una perdita o da una sofferenza.