Il libro delle preghiere che guariscono, trecento preghiere per le ferite dell’anima e del corpo
Edizioni Terra Santa pubblica (anche in formato e-book) Il libro delle preghiere che guariscono. Le parole che curano e consolano da tutte le fedi e le culture. Il volume, a cura di Paola Carelli, è una sorta di piccolo breviario di oltre trecento preghiere, attinte fra tutte le tradizioni religiose, in cui sono riunite invocazioni per richiedere sostegno nei momenti difficili di malattia, sventura e afflizione, ma anche magnifiche espressioni di lode e ringraziamento per gioie inaspettate, guarigioni insperate, consolazioni ricevute. I testi sono suddivisi in tre sezioni: il corpo, la mente e lo spirito. Nella prima parte, relativa al corpo, si trovano raccolte suppliche in prima persona, da recitare quando il male fisico ci colpisce direttamente, ma anche richieste di intercessione in favore delle persone care. Spesso la domanda non è solo per un’immediata guarigione: talvolta, pazienza, conforto e fiducia sono doni altrettanto desiderati nell’affrontare un male che colpisce il corpo, consapevoli che la forza interiore può essere lo strumento più valido per affrontare le difficoltà e le terapie. La maggior parte delle preghiere sono tratte dalla tradizione cristiana, ma non mancano esempi di testi buddhisti, di invocazioni di popoli indigeni, o ancora orazioni risalenti alle antiche religioni accadica e azteca. Per quanto riguarda la salute della mente, il testo sottolinea come gelosia, odio, paura, invidia, ansia siano alcuni dei sentimenti che possono corrompere la sfera psichica di una persona e avvelenare il suo rapporto con gli altri. Nella tradizione cristiana, in queste situazioni, si moltiplicano le orazioni alla Vergine e ai santi per essere liberati dagli stati mentali negativi. Per quanto riguarda la consolazione dello spirito, le ferite che lasciano il segno, i colpi profondi che ci stordiscono e da cui facciamo fatica a rialzarci possono essere: la perdita di una persona cara, l’inquietudine per un futuro incerto, la percezione del Male come qualcosa di invincibile, la perdita della fede, la colpa per una grave mancanza, i dubbi circa la salvezza della nostra anima e la vita dopo la morte. La tradizione cristiana interviene in queste situazioni con tantissime invocazioni a Dio e ai suoi intermediari (gli angeli, i santi, la Vergine). La preghiera si è servita nei secoli – e si serve tutt’oggi – di modalità espressive diverse. Eppure, la preghiera che si nutre di parole resta il mezzo principe di questo dialogo con l’Altissimo, uno dei linguaggi più utilizzati in ogni epoca e latitudine. Questo libro è uno strumento nella ricerca di una risposta che nelle religioni viene data alla domanda di senso sul grande mistero del dolore. Conclude la curatrice: «Dal cristianesimo all’ebraismo, dal buddhismo all’islam, dalla spiritualità induista fino alle culture dei nativi d’America, senza tralasciare i culti di antiche civiltà, come l’egizia e la babilonese, o le formule di devozione più “laica” di filosofi e scrittori moderni, questo libro ci accompagna in un lungo viaggio attraverso le religioni dell’umanità e la loro costante ricerca di un senso al grande mistero del dolore. I testi riportati – che il lettore potrà scegliere e fare propri per la preghiera personale nei momenti di sconforto spirituale o di tribolazione fisica – costituiscono altrettante testimonianze dell’insopprimibile sete d’infinito che ogni individuo avverte dentro di sé quando si interroga sul significato della vita. Le perle di sapienza contenute in questo piccolo scrigno siano di conforto a chi le leggerà e a tutti coloro che soffrono».