ECONOMIA CIRCOLARE – Confartigianato al Parlamento: Direttive Ue occasione di sviluppo per imprese artigiane
Il recepimento del pacchetto di direttive europee sull’economia circolare è una grande opportunità di sviluppo che coinvolge 525.000 imprese artigiane manifatturiere e del recupero e riciclo e va colta con norme chiare, omogenee, aderenti alle indicazioni comunitarie e che favoriscano le imprese virtuose.
E’ l’indicazione espressa dai rappresentanti di Confartigianato intervenuti in audizione alla Commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali del Senato e alla Commissione Ambiente della Camera sul Pacchetto economia circolare.
Sul recepimento della direttiva rifiuti, Confartigianato è favorevole all’istituzione del Registro Elettronico Nazionale e sostiene la necessità, per non ripetere la fallimentare esperienza del Sistri, di garantire un sistema di tracciabilità ispirato ad alcuni principi fondamentali: semplificazione e riduzione dei costi e degli oneri amministrativi; interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti; coerenza e proporzionalità̀ degli obblighi e delle sanzioni rispetto alla tipologia e quantità̀ dei rifiuti gestiti; avvio graduale del nuovo sistema con un congruo periodo sperimentazione per verificarne la funzionalità̀; abbandono della pretesa di acquisizione dei dati in tempo reale.
Contraria all’assimilabilità dei rifiuti speciali a quelli urbani, la Confederazione considera necessario garantire che i produttori paghino il dovuto per coprire i costi di gestione dei rifiuti generati dai loro prodotti anche aderendo a sistemi collettivi capaci di assicurare il rispetto dei target europei e nazionali. I sistemi di responsabilità estesa del produttore dovranno modulare i pagamenti dei produttori in base a riparabilità, durabilità, riciclabilità dei loro prodotti.
Quanto alla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), Confartigianato chiede di eliminare i controlli a campione non previsti dalle direttive comunitarie poichè allungano i tempi, alimentano incertezze, rischiano di aprire conflitti fra il sistema delle ARPA, le Regioni, ISPRA e il Ministero dell’Ambiente, e soprattutto scoraggiano i nuovi investimenti in attività di riciclo dei rifiuti.
Inoltre, Confartigianato ritiene che il recepimento della direttiva su RAEE pile e accumulatori deve essere l’occasione per rendere semplice ed efficiente la gestione di questi rifiuti oggi caratterizzata invece da troppi oneri e complessità per le imprese e le famiglie che di fatto hanno vanificato gli obiettivi sia per quanto riguarda la tutela ambientale sia per sviluppare il potenziale economico del settore.