La supplica a San Giuseppe Moscati per chiedere la fine della pandemia
In questo particolare momento che il mondo sta vivendo, sono tante le manifestazioni di fede che avvengono per chiedere la fine della pandemia. Da qualche settimana circola una supplica che viene recitata da quei pochi fedeli che si recano (con la mascherina) alla chiesa del Gesù Nuovo dove è sepolto Moscati e dove migliaia di fedeli durante il corso dell’anno ripongono le speranze per chiedere la guarigione propria di un familiare o di un conoscente.
Moscati curava il corpo ma anche l’anima ed i suoi ammalati preferiti erano i poveri che curava senza chiedere alcun compenso, a tal proposito noi di Impronta Magazine avevamo già trattato questo argomento quando vi abbiamo parlato della storia che nello studio del medico santo accanto alla scrivania lo stesso Moscati aveva posto un cappello rovesciato dove vi era scritta la frase: “chi ha metta e chi non ha prenda”. Di seguito vi riportiamo la preghiera da recitare in questo particolare momento di emergenza.
La preghiera
“O Dio, Padre nostro, ricco di bontà infinita guarda il Tuo popolo provato da una grave epidemia. Fa che ancora e sempre possiamo sperimentare la Tua grande misericordia e la Tua paterna tenerezza. Ti affidiamo tutti gli ammalati, gli anziani, i bambini e le loro famiglie; proteggi i medici e tutti gli altri operatori sanitari che, con abnegazione, sono in prima linea per aiutare le tante persone colpite dal male; dona luce e sapienza a quanti cercano nuove vie per salvaguardare la nostra salute”. Prosegue con l’invocazione alla Madonna, a San Gennaro, protettore di Napoli e della Campania e continua con i santi medici, San Ciro e poi San Giuseppe Moscati: a loro l’affidamento per “la liberazione da questa epidemia per cantare e ringraziare con cuore nuovo la misericordia di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo”