Il vaccino contro il coronavirus potrebbe avere il cuore siciliano
“Un altro figlio di questa terra che rende onore a questa città”. È la dichiarazione della Commissione straordinaria che rende il giusto tributo ad un figlio illustre di Vittoria. Andrea Carfì è un ricercatore vittoriese, capo del team di ricerca sulle malattie infettive dell’azienda Moderna di Cambridge, nello Stato americano del Massachusetts. Il lavoro compiuto dallo scienziato vittoriese potrebbe dare una svolta per un nuovo vaccino contro il COVID-19. Andrea Carfì con il suo team, in meno di tre mesi e con l’uso della tecnologia Rna, è arrivato alla definizione del vaccino contro il Coronavirus che, attualmente, deve passare alla fase di sperimentazione finale. Cinquant’anni, vittoriese doc, sin da piccolo Andrea Carfì ha mostrato le sue straordinarie capacità intellettuali frequentando il Liceo Classico “Rosario Cancellieri”, mostrando singolare ingegno e capacità di leadership tra i compagni. Figlio di un banchiere di Vittoria, Carmelo Carfì Linares che aveva fondato la Banca Carfì Linares con sede in via Cavour all’angolo con via dei Mille, e di Giovanna Traina. Dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Chimica dell’università di Pavia dove si laureò nel 1993. Poi la decisione di lasciare l’Italia ed approdare nel team di scienziati selezionati della Moderna Therapeutics, azienda americana Biotech di Cambridge, leader nel mondo. Il lavoro incessante dello staff guidato da Andrea Carfì si basa sulle tecnologie più avanzate che utilizzano la sequenza del materiale genetico del coronavirus ossia l’acido ribonucleico (RNA). “La città di Vittoria è una fucina di donne e uomini di cultura e dalla spiccata intelligenza, che portano in giro per il mondo il nome di Vittoria. Avere appreso la notizia del ricercatore Andrea Carfì deve inorgoglirci tutti, in primis i vittoriesi. Speriamo di poter conoscere di persona il professor Carfì e rendergli il giusto tributo per il suo lavoro e per quello che sta facendo, insieme alla sua equipe, per il bene dell’umanità” ha concluso la Commissione straordinaria.