Da oggi in vigore la Legge sulla Lettura
Il contesto d’azione della Legge
Dopo un’attesa lunga decenni, prende il largo finalmente la “Legge sulla Lettura” (Piccoli Nardelli).
Secondo l’Istat, la popolazione di 6 anni e che nel 2018 si è dedicata alla lettura di libri (per motivi non strettamente scolastici o professionali) è pari al 40,6%, un valore costante nell’ultimo biennio (41% nel 2017 e 40,5% nel 2016). Sono invece i giovani tra gli 11 e 19 anni ad avere le quote di lettori più elevate: il 58,2% degli 11-14enni, il 54,5% dei 15-17enni e il 54,3% dei giovani di 18-19 anni.
Diversamente da quanto accade per i quotidiani, la quota di lettori di libri nel tempo libero diminuisce al crescere dell’età e le donne, in tutte le fasce di età, evidenziano un interesse maggiore degli uomini per la lettura (in totale il 46,2% donne lettrici contro il 34,7% di lettori maschi). Tra coloro che si dedica alla lettura, poco meno della metà (il 46,5%) legge al massimo 3 libri nell’anno – in particolare i giovani – mentre solo il 14,3% legge più di un libro al mese (lettori forti). Tra i lettori forti si distinguono gli adulti dai 55 anni in poi (la percentuale supera la media nazionale) e le donne (15,3% contro il 12,9% dei maschi) di tutte le età.
Geograficamente, la distanza tra Nord e Sud nell’abitudine alla lettura si dilata quando si considerano i libri: si dichiarano lettori di almeno un libro negli ultimi 12 mesi il 26,7 e il 29,8% dei residenti, rispettivamente, nel Sud e nelle Isole, mentre la quota sale al 43,5% nel Centro, al 48,4 nel Nord-est e al 49,4 nel Nord-ovest. Il dato delle Isole è caratterizzato da un valore elevato di lettori in Sardegna (44,7%) e dal valore più basso a livello regionale della Sicilia (24,9%). I libri sono letti più frequentemente nei comuni centro delle aree metropolitane (49,2%) e con una frequenza maggiore (il 17,5% dei lettori residenti in città leggono 12 e più libri nell’anno).
La Legge nel dettaglio
La Legge – che interviene proprio sulla promozione della lettura – dopo una travagliata e lunga gestazione è stata approvata all’unanimità dal Senato ai primi di febbraio. Uno degli obiettivi principali della legge è sostenere i librai in un momento in cui la supremazia dell’e-commerce e dei colossi editoriali li sta oggettivamente mettendo alle strette.
Varie le novità introdotte dalla norma a sostegno della filiera della lettura e delle librerie: previsti un piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, patti locali per la lettura con Regioni, Comuni, istituzioni scolastiche e culturali e privati, 500mila euro alla Capitale italiana del libro, una carta della cultura del valore di 100 euro contro la povertà educativa, un albo delle librerie di qualità, aumento del tax credit per le librerie, possibilità di donare libri a soggetti pubblici e privati a scopi solidaristici e, infine, una nuova politica degli sconti e delle promozioni con un tetto massimo del 5% sugli sconti (15% per i libri scolastici).
Questioni e argomenti che, nei mesi scorsi, ne hanno accompagnato il definitivo varo, dilaniando il mondo editoriale, con posizioni molto differenti tra gli aderenti all’AIE, l’associazione che riunisce i grandi editori, e quelle dei librai e degli indipendenti.
La nuova Legge sulla Lettura istituisce il Fondo per l’attuazione del Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, con una dotazione di 4.350.000 euro annui a decorrere dall’anno 2020. Altro strumento introdotto (articolo 4) è dedicato alla nomina, di anno in anno, della Capitale italiana del libro: la selezione avviene sulla base dei progetti presentati dalle città che si candidano al titolo.
C’è pure la parte della Legge (articolo 3) dedicata ai cosiddetti “Patti locali per la lettura”, intesi “a coinvolgere le biblioteche e altri soggetti pubblici, in particolare le scuole, nonché soggetti privati operanti sul territorio interessati alla promozione della lettura”. Nella legge si parla anche di promozione della lettura nelle scuole: in questo caso viene stanziata la spesa di 1 milione di euro sia per il 2020 sia per il 2021.
Infine ma non per minore importanza citiamo l’istituzione dell’Albo delle librerie di qualità, riservato alle realtà librarie “che esercitano in modo prevalente l’attività di vendita al dettaglio di libri in locali accessibili al pubblico e che assicurano un servizio innovativo e caratterizzato da continuità, diversificazione dell’offerta libraria e realizzazione di iniziative di promozione culturale nel territorio”.
Auspici e perplessità dal mondo librario
“Oggi entra in vigore la legge sul libro e la lettura – commenta Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio – un risultato importante al quale abbiamo lavorato molto ma che rischia di essere vanificato nei suoi effetti per il blocco delle nostre attività e cha da una prima stima produrrà più di 47mln di mancati incassi solo nel primo mese”.
E di momento difficile dell’entrata in vigore della Legge, in piena emergenza coronavirus, parla anche il Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti.
“Il SIL – dichiara Cristina Giussani, presidente di Sil – ha lavorato e combattuto per questa legge ed oggi possiamo dire che, grazie ad essa, il nostro Paese si allinea ai migliori standard europei. Di questo impianto normativo per la nostra categoria, sono fondamentali gli aspetti di promozione della lettura (nomina della Capitale del libro, sostegno alle famiglie meno abbienti, sostegno alle biblioteche, patti per la lettura), così come le parti che ci riguardano più da vicino: lo sconto massimo del 5% che riallinea la concorrenza fra i librai medio piccoli e le grandi catene e l’aver abolito la possibilità di concedere beni in cambio acquisto di libri. Di grande rilievo, per noi, anche l’aver riconosciuto il marchio per le librerie di qualità e la previsione di capitoli di spesa, che potranno essere adeguatamente finanziati nel corso degli anni”.