A Roma il primo incontro mondiale della Famiglia Vincenziana
È in pieno svolgimento il primo incontro mondiale dei responsabili degli Enti e Istituzioni che oggi compongono la Famiglia Vincenziana nel mondo, in rappresentanza di oltre due milioni di fedeli: l’incontro, che si protrarrà fino a domenica prossima, si svolge all’Istituto Patristico Augustianum (Via PAOLO VI, 25) per una reciproca conoscenza dei vari rami della Famiglia e dove i responsabili si confronteranno e soprattutto getteranno le basi per un cammino da percorrere insieme da qui in poi. “La collaborazione non è un concetto nuovo all’interno della Famiglia Vincenziana. Era il modello che San Vincenzo de’ Paoli ha proposto fin dall’inizio. Nel corso della sua vita, la stretta collaborazione tra le Confraternite della Carità, la Congregazione della Missione, le Figlie della Carità e le Signore della Carità ha amplificato l’impatto che la prima Famiglia Vincenziana ebbe sulla vita dei poveri a livello locale, nazionale, e internazionale” ha sottolineato nel suo intervento introduttivo Padre Tomaž Mavrič CM, Superiore Generale della Congregazione della Missione “La Famiglia Vincenziana è di fatto, anche se non giuridicamente, una delle più grandi organizzazioni non governative del mondo in termini di persone coinvolte nella fornitura di servizi e denaro speso. Siamo una costellazione liberamente configurata di varie organizzazioni, enti di beneficenza e congregazioni religiose derivanti dal carisma originale di San Vincenzo. I nostri rami offrono aiuto e beneficenza in molteplici modi e forme. Tutto viene fatto con umiltà e grande cura, come richiesto dal carisma vincenziano che è alla base del nostro agire. Queste grandi opere di carità esistono sia nel mondo “sviluppato” che in quello “in via di sviluppo” ma spesso non sono ben note al di fuori della Famiglia Vincenziana”. Il Superiore Generale ha poi proposto alcuni ambiti di lavoro nel prossimo futuro, cinque temi globali “da considerare suggerimenti per la discussione”: formazione e spiritualità; formazione scolastica; salute; iniziative di carattere globale della Famiglia Vincenziana in risposta a particolari sollecitazioni come nel caso dell’appello del Papa contenuto nella Laudato sii; l’azione in caso di catastrofe umanitaria.
“Papa Francesco ci ricorda che “siamo eredi di coloro che ci hanno preceduto e hanno avuto il coraggio di sognare“. Quindi, vi esorto oggi: abbiate il coraggio di sognare. Lavora in collaborazione con una prudenza “audace”, come hanno fatto Vincent de Paul, Louise de Marillac, Frederic Ozanam e tanti altri fondatori. Hanno fatto sogni impossibili e li hanno fatti diventare realtà” questo l’appello contenuto nella relazione di Padre Robert P. Maloney, CM, predecessore di padre Tomaž Mavrič nella carica di Superiore Generale della Congregazione della Missione.
Molteplici sono i progetti in campo, ne citiamo solo uno: la campagna “13 case”. Più di 3200 persone sono state ospitate da questa iniziativa in 28 paesi durante il suo primo anno, con 24 nuovi paesi che aderiranno nei prossimi mesi. Più di 500 case sono state costruite dai diversi rami della Famiglia Vincenziana che lavorano insieme per i più poveri tra i poveri. La Campagna “13 case” è un’iniziativa della Famvin Homeless Alliance. È stata lanciata a novembre 2018 durante una conferenza internazionale sui senzatetto a Roma con l’obiettivo di cambiare la vita di 10.000 senzatetto in tutto il mondo in 3-5 anni. Il nome deriva dalle 13 case di San Vincenzo de Paoli costruite per i bambini abbandonati di Parigi nel 17° secolo. La campagna è partita da una prima casa a Little Rock, nell’Arkansas, per poi estendersi a una vasta gamma di progetti in diversi continenti. Alcuni di essi si concentrano sulle vittime di catastrofi naturali, come in Messico, altri sono stati elaborati per i lavoratori migranti, come in Nuova Zelanda, o per fornire una sistemazione migliore per le persone che vivono nelle baraccopoli, come in India. Ma non tutti i progetti della Campagna “13 case” prevedono la costruzione di case: in Spagna e Colombia, i Vincenziani hanno organizzato servizi di sensibilizzazione per andare incontro ai più poveri o ai poveri che vivono nelle strade; in Perù sostengono i rifugiati venezuelani in fuga dal loro paese. Alcuni progetti ricevono finanziamenti dal Fondo di solidarietà FHA, ma la maggior parte è autofinanziata o sostenuta da donatori individuali e istituzionali.
La Famiglia Vincenziana nasce da una duplice forte esperienza vissuta da San Vincenzo de’ Paoli nel 1617 in Francia: nel villaggio di Folleville il sacerdote francese apprese la povertà spirituale del popolo rurale e nella città di Châtillon si trovò di fronte alla povertà materiale. Due avvenimenti che avviarono la sua conversione personale e dopo i quali iniziò a rispondere ai bisogni urgenti che aveva scoperto. Il suo approccio era alla persona nella sua interezza, aiutando in modo olistico tutti i tipi di povertà: spirituale, emotiva, fisica, materiale. Da quel piccolo “chicco” di senape nel 1617, la Famiglia Vincenziana è diventata oggi un grande albero, composto da oltre 160 Rami (associazioni laiche e Congregazioni di vita consacrata) con circa due milioni di membri in oltre 150 paesi e fra di essi anche uomini e donne che, pur non appartenendo formalmente ad un particolare Ramo, sono ispirati all’esempio di Vincenzo de’ Paoli nel servizio dei poveri.
All’inizio del quinto secolo di vita, la Famiglia Vincenziana guarda al suo futuro ripartendo da quell’inizio con la consapevolezza delle necessaria urgenza di una sinergia sempre più stretta con tutte quella realtà nate dal “chicco” innestato dal fondatore.
Il programma della “4giorni” Vincenziana prosegue domani, sabato 11 gennaio, quando ci si interrogherà sul come andare avanti insieme: sono previsti panel ed inoltre vi sarà spazio per una significativa riflessione sulle potenzialità del web e sulla sfida che esso rappresenta per il futuro. La mattinata di domenica 12 sarà invece dedicata a raccogliere le suggestioni emerse dalla “4giorni” per portare a casa dei compiti specifici e delle responsabilità concrete. I ringraziamenti finali e le osservazioni conclusive saranno affidate a padre Joseph Agostino C.M. e la mattinata di questo storico evento terminerà con la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Tomaz Mavrič C.M.e animata dai Gen Verde.