Borgo dei Borghi 2019, Musumeci contro Daverio: “ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano”
Anche in questa edizione non sono mancate le polemiche alla trasmissione di Rai 3 “Il Borgo dei Borghi”, condotto da Camila Raznovich. Lo scorso anno a vincere la trasmissione è stato il borgo di Petralia Soprana (PA) ma le polemiche sono state minime rispetto a quest’ultima edizione che vedeva i borghi di Bobbio (Emilia Romagna) e Palazzolo Acreide (Sicilia). Fin qui tutto normale se non fosse per il fatto che la vittoria è stata ribaltata in studio dalla giuria di qualità capitanata dal prof. Philippe Daverio che tuttavia è cittadino onorario di Bobbio.
Il caso alle “Iene”
Dopo la vittoria del borgo emiliano, a seguito delle numerose proteste da parte dei telespettatori, che di fatto hanno vincere il borgo di Palazzolo Acreide, Ismaele La Vardera del programma “Le Iene” ha intervistato Daverio. Quest’ultimo però non ha proprio utilizzato parole d’amore nei confronti della Sicilia, anzi, ha così commentato: “Non amo la Sicilia, io ho paura dei Siciliani, l’intimidazione è nelle loro tradizioni, sono convinti di essere il centro del mondo”. E poi ancora parole di cattivo gusto con riferimenti a pregiudizi e stereotipi.
L’ira di Musumeci
Ovviamente le parole del noto critico d’arte sono arrivate al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci il quale è andato su tutte le furie. E proprio dal suo profilo Facebook quest’ultimo ha così commentato: “Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione Siciliana di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità. Mi auguro che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente. Se poi dovessero arrivare le scuse, sarò io stesso a invitare il razzista francese nella nostra Isola: senza cannoli a canne mozze, stia tranquillo, ma con una abbondante fetta di cassata, accompagnata da un bicchierino di passito. E non è una minaccia”.
Non solo Musumeci ma anche il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Miccichè a margine di quanto accaduto sempre a mezzo Facebook ha invitato a Daverio in Sicilia: “Professor Philippe Daverio, lei è una persona colta, intelligente e raffinata; lasci perdere i pregiudizi nei nostri confronti. Pregiudizi che fino a qualche tempo fa peraltro non nutriva. Torni in Sicilia, venga a visitare Palazzo dei Normanni, sarà mio gradito ospite. Sono certo che ne rimarrà ammaliato”.
In tutta questa storia si parla di “uomini di cultura” ma come scrisse Stefano Nasetti: “Il titolo di studio non è sinonimo di cultura. La cultura non è sinonimo d’intelligenza. L’intelligenza coincide spesso con l’apertura mentale, con il riuscire a vedere le cose anche da un’altra prospettiva. Solo le persone con questa capacitàpotranno riuscire a risolvere i problemi del mondo”.