L’Italia in marcia verso la Smart Tv

Quella che emerge dai dati del secondo rapporto Auditel- Censis (http://www.censis.it/comunicazione/2%C2%B0-rapporto-auditel-censis) – presentato a Roma, alla Camera dei Deputati – è la fotografia di una società italiana in piena trasformazione – tra anziani digitali e stranieri iperconnessi – e il dato oggettivo di come si stanno riarticolando i consumi audiovisivi.

La ricerca di base Auditel, aggiornata sette volte l’anno, trova fondamento sulle interviste, nelle loro case, a oltre 20.000 famiglie per un totale che supera i 41.000 individui. Tra gli elementi centrali messi in luce, la spinta dei minori nell’utilizzo dei media; gli anziani sempre più a proprio agio nell’uso delle nuove tecnologie e la forte digitalizzazione delle famiglie straniere. Facendo un focus sui numeri, complessivamente nel 2018 nelle case degli italiani ci sono 111 milioni e 800.000 device, cresciuti di circa mezzo milione, rispetto al 2017 (in media più di 4 device per famiglia). Gli smartphone (43 milioni e 600.000) per la prima volta hanno superato i televisori (42 milioni e 300.000).

Cinque milioni e 700.000 italiani, pari al 9,7% della popolazione di età superiore ai quattro anni, guardano programmi televisivi live o on demand su schermi diversi dalla tv. È un valore che cresce negli anni, e che vede come protagonisti soprattutto i minori e i millennials. Pc fissi e portatili collegati a internet calano lievemente (-1,6%); più sostanziosa la diminuzione dei tablet (-4,9%), mentre c’è un boom delle Smart tv (+20,6%) cioè gli schermi televisivi collegati ad internet. Crescono le famiglie che hanno la possibilità di collegarsi al web da casa: nel 2018 sono l’84,5% del totale.
In undici milioni e 351.000 famiglie italiane (il 46,7% del totale) convivono genitori e figli, e questi ultimi in due milioni e 643.000 casi (il 10,9% delle famiglie italiane) hanno più di 30 anni. Oggi in Italia le famiglie in cui vivono minori sono sei milioni e 396.000 e quelle dove si trovano solo over 65 sono quasi sei milioni; in tre milioni e mezzo di famiglie vivono solo adulti e anziani, e solo in 287.000 nuclei famigliari convivono tre generazioni. Avere un minore in casa significa avere al proprio interno una forte spinta all’acquisizione e al consumo di media e tecnologie e se ci sono anche condizioni socio economiche favorevoli, i comportamenti di consumo diventano addirittura anticipatori della società che verrà: è il caso delle 742.000 famiglie pioniere del cambiamento (3% delle famiglie italiane), che raddoppiano o, addirittura, triplicano le dotazioni e le fruizioni del resto del Paese.


Cresce parallelamente il numero di schermi, per il consumo di contenuti TV e web, anche fra gli over 65 e soprattutto nelle oltre 2 milioni 800.000 famiglie di longevi composte da due o più componenti. Gli stranieri (cinque milioni, l’8,7% della popolazione residente), non possono rinunciare al cellulare o allo smartphone, né al collegamento ad internet, a cui è possibile collegarsi da casa nel 97,8% dei casi, utilizzati principalmente per mantenere vivo il contatto con il Paese d’origine.

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