Medjugorje: segnali positivi per un eventuale riconoscimento delle apparizioni mariane
Due significative circostanze ci dicono che a Medjugorje, forse, si sta muovendo qualcosa! Nella Bosnia-Erzegovina, infatti, – dove dal oltre trentotto anni (giugno 1981) sei veggenti affermano di vedere la Madonna e di raccogliere i suoi messaggi – la presenza di due autorevoli porporati non è passata inosservata. Si tratta del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha guidato in questi giorni il pellegrinaggio ecumenico dei vescovi umbri tra le città di Spalato, Mostar e Sarajevo; mentre il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, il 1° agosto aprirà il Festival internazionale dei giovani a Medjugorje, una manifestazione (Mladifest) giunta alla sua trentesima edizione.
Un osservatore speciale
Inoltre dal 22 luglio del 2018 l’arcivescovo emerito di Varsavia-Praga, Henryk Hoser, su nomina di Papa Francesco, si trova a Medjugorje con l’incarico di visitatore apostolico a tempo indeterminato. «Medjugorje – spiega monsignor Henryk Hoser ai microfoni di Avvenire – è un riferimento di preghiera internazionale dove si toccano con mano straordinari frutti spirituali. Mi riferisco ad esempio alle conversioni, alle vocazioni sacerdotali e religiose, alle incessanti confessioni. Non ritengo ci siano tracce di eresia».
In tanti attendono un pronunciamento positivo e autorevole da parte del Romano Pontefice, che riconosca ufficialmente la veridicità delle apparizioni mariane che da quasi quarant’anni a questa parte hanno fatto transitare a Medjugorje milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. In tal senso, la presenza di questi autorevoli rappresentanti della Santa Sede non può che lasciar sperare bene.