Il Papa emerito ammonisce: “La parola di Dio sembra spesso emarginata nella teologia”
È quasi alla soglia dei novantatre anni e tuttavia dimostra una lucidità e una capacità di giudizio che mette in imbarazzo tanti dei suoi avversari. Stiamo parlando del Pontefice emerito, Benedetto XVI, che in questi giorni – come riportato da Angela Ambrogetti su Acistampa – ha risposto, con poche righe pubblicate da Herder Korrespondenz, ad alcune critiche scaturite dal suo testo di riflessione sulla questione degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica.
L’osservazione del Papa emerito che stiamo per riproporvi, seppur breve, sottolinea «la gravità di una situazione in cui la parola Dio – afferma Benedetto XVI – sembra spesso emarginata nella teologia». Una dichiarazione, questa, che non bisognerebbe sottovalutare, e che dovrebbe suggerire agli “addetti ai lavori” una maggiore attenzione sulla qualità e la sostanza dell’annuncio cristiano.
«Mi sembra – ha detto Benedetto XVI – che nelle quattro pagine dell’articolo della signora Aschmann non appaia la parola Dio, che ho posto al centro della questione. Ho scritto: “Un mondo senza Dio può essere solo un mondo senza significato” (78). “La società occidentale è una società in cui Dio è assente dal pubblico e non ha altro da dire. Ed è per questo che è una società in cui la misura dell’umanità si perde sempre più” (79). Per quanto posso vedere nella maggior parte delle reazioni al mio contributo Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione. Il fatto che il contributo di Aschmann, proprio come la maggior parte delle reazioni di cui sono venuto a conoscenza, trascuri il passaggio centrale della mia argomentazione mi mostra la gravità di una situazione in cui la parola Dio sembra spesso emarginata nella teologia».
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